Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1l'Arte a perfetcione delle coſe, come ſono i tetti pendenti, i colmi, le uolte, le colonne, & ilo­
ro ornamenti & altre coſe, che ſono ſtate dalla natural neceßità alla certezza dell'Arte, per
humana ſolertia traportate.
Seguita adunque.
Ma i Frigij, i quali habitano le campagne per la inopia de boſchi hauendo biſogno di
ſegna, eleggeno alcune parti piu eleuate del terreno, & cauandole nel mezo, & uotando­
le, & facendo i ſentieri allargano gli ſpacij, quanto cape la quantità, & grandezza del
luogo: ma poi diſopra legando inſieme molti fuſti fanno i colmi de i tetti piramidali, &
coprendo quelli con canne & paglie inalzano ſopra le ſtanze grandiſsimi grumi di terra:
& a queſto modo fæono con la ragione de i tetti l'inuernate caldiſsime, & l'cſtati freſchiſ­
ſime.
Altri di paluſtre alica ricuopreno i loro tuguri. Et anche appreſſo altre nationi, &
in alcuni luoghi ſimilmente in queſta maniera ſi fanno le caſe.
Ne meno in Marſiglia ſi
puo uedere, che i tetti ſono fatti ſenza tegole, ma ſolamente ui è ſoprapoſta la terra con le
paglie.
In Athene anche per eſſempio di antichità nell' Arcopago fin'a noſtri giorni ſi
uede il tetto di lottole.
& nel Campidoglio nella ſacra rocca la caſa di Romulo ci puo fa­
re auuertiti de gli antichi coſtumi, per eſſer coperta di paglie, & di fieno.
& coſi per
tali ſegni potemo diſcorrere ſopra la inuentione de gli antichi edificij, che tali fuſſero
come detto hauemo.
Vitru. ha finito la proposta argomentatione, & con molti eſſempi ci ha confermati nella cre­
denza dell'antico, & neceſſario modo del fabricare, & quaſi ci ha indotto a credere, che la in­
uentione del conſortio humano ſiastata, ſecondo che egli ha detto.
hora ci uuole fare accorti di
quanto l'uſo, & la iſperienza, dapoi l'Arte ci ha dimoſtrato, & dice.
Ma hauendo gli huomini con l'operare ogni giorno fatto le mani piu pronte, & piu de­
ſtre al fabricare, & per la continua eſſercitatione de gli ingegni loro eſſendo con ſolertia
peruenuti all'Arti, ne ſeguì, che aggiunta a gli animi loro la induſtria fece, che chi tra quel­
ſi fuſſero piu ſtudioſi, & diligenti, faceuano profeſsione di eſſer fabbri.
Fabbro latinamente è nominato ogni artefice. diceſi in Greco Tecton, d'onde è deriuato il no­
me di Architetto, come s'è detto nel primo libro.
Et qui ſi puo uedere come non ſolamente le
coſe alla Architettura pertinenti habbiano hauuto principio, ma anche i uocaboli delle coſe.
pe­
rò non laſciando Vitru. alcuna coſa, prudentemente rende perfetto l'auditore.
Fabbri adunque
ſi chiamauano i piu ſtudioſi, & diligenti operatori, perche alla natura, allo eſſercitio, alla ſo­
lertia aggiugneuano la induſtria, la quale non è altro, che un diſiderio di affaticarſi ridotto al­
l'opera con diligenza, & eſſercitio dello ingegno, & auantaggio dell'Arte per conſeguire la
perfettione.
conchiude Vitru. & dice.
Quando adunque da principio queſte coſe ſtate ſiano in queſto modo ordinate, & la
natura non pure di ſentimenti habbia gli huomini, come gli altri animali adornati, ma
ancora di conſideratione, & di conſiglio armato lo intelletto, ſottomettendo al poter lo­
ro gli altri animali, quelli di grado in grado alle altre Arti & diſcipline peruenendo, uſci­
ti dal fabricare, dalla uita ferigna, & ſilueſtre, alla manſueta, & humana ſi conduſſero:
d'indi animoſamente ammaeſtrandoſi, & piu oltre guardando con maggiori penſamenti
naſciuti dalla uarietà delle Arti, non piu caſe humili, & baſſe, ma grandi habitationi fon­
date, & di pareti fatti di mattoni, & di pietre, & di legnami compoſte, & di tegole co=
perte cominciorno a fabricare.
Dapoi creſcendo in uarie oſſeruationi di ſtudi con giudi­
cioſo diſcorſo da mcerte a certe ragioni di miſure conduſſero inanzi la coſa, & d'indi au=
uertendo che la natura largamente produceua le legna, & porgeua loro abondante copia
di fabricare cominciorno a nodrirla, & a coltiuarla, & creſciuta poi con artificij ornar­
la all'uſo diletteuole, & eleganza della uita.
& però io ſon per dire di quelle, coſe le qua­
li commode, & buone ſono ne gli edificij, dimoſtrando ( come io potrò ) le qualità, &
uirtù di quelle.

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