Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1molto bene ce lo dimoſtra. Queſto è conſumato o per ſtanza, o per conſuetudine, o per
natura: per ſtanza, quando a Gioue folgoratore, al Cielo, al Sole, & alla Luna ſi fanno
gli edifici ſcoperti, & all'aere.
Percioche noi uedemo le forme, & gli effetti preſenti
nello aperto, & lucente mondo.
A Minerua, & a Marte, & ad Hercole ſi fanno i tem­
pij di maniera Dorica: percioche a queſti Dei per la uirtu loro ſi conuiene fare le fabri­
che ſenza delicatezze, & tenerezze.
Ma a Venere a Flora, & alle Ninfe delle fonti ſe ſa­
ranno fatte l'opere Corinthie, pareranno hauere conueniente proprietà; perche a que­
ſti Dei per la loro tenerezza l'opere ſottili, & floride, ornate di foglie, & di uolute pa­
reranno accreſcere il debito ornamento.
Ma a Giunone, a Diana, al Padre Baccho, &
a gli altri Dei che ſono di quella ſimiglianza facendoſi i lauori Ionichi, egli ſi hauerà ri
guardo alla uia di mezo: percioche & dalla ſeuerità della maniera Dorica, & dalla delica­
tezza della Ionica ſarà la loro proprietà moderata.
Dalle parole di Vitr. il prudente Architetto puo trarre molti belli documenti cerca il Decoro,
& gli adornamenti, che conuengono alle fabriche de i noſtri tempi.
Imperoche ſe bene noi non
hauemo i Dei falſi, & buggiardi, non manca però l'occaſione di ſeruare il Decoro nelle chieſe
conſecrate a i ueri amici del uero Dio, & anche alla Maieſtà di quello; & come che molti ſono,
& differenti nello ſplendore di diuerſe uirtuti, come le ſtelle del cielo differenti ſono in chiarez
za; egli ſi può bene uſare ogni maniera conueniente, & propria a gli effetti di ciaſcuno.
L'Au
ſterità de i ſanti, che nella uita ſolitaria ſi ſono macerati in digiuni, uigilie, & orationi ricer
ca ſodi, & inculti lauori.
La ſemplicità, & purità Virginale i piu gentili, & delicati: & ſimil­
mente la moderata uita ricerca la temperatura dell'una, & dell'altra parte.
Ma non ſi deue cre­
dere, che ſolamente habbiano ad eſſere tre maniere di opere, perche Vitru. ne habbia tre ſole
numerate.
percioche egli ſteſſo nel quarto libro al ſettimo cap. ui aggiugne la Toſcana, & dice
anche che ui ſono altre maniere, & i moderni ne fanno, & la ragione lo richiede, per fare differen­
za da i nostri ſanti alli Dei falſi de gli antichi, & è in potere d'uno circonſpetto & prudente Ar­
chitetto di componere con ragione di miſure molte altre maniere, ſeruando il Decoro, & non ſer­
uendo a ſuoi capricci.
Ma le tre ſopradette maniere ſono le piu nominate.
Ma alla conſuetudine in queſto modo ſi exprime il decoro. quando alle parti di dentro
de gli edificij magnifiche ſi daranno l'entrate, & i neſtibuli conuenienti, & belli, percio­
che non ſarà di decoro, & ornamento, ſe le parte interiori ſaranno fatte con eleganza, &
le intrate baſſe, & uergognoſe.
Simigliantemente ſe ne gli Architraui Dorici ſi ſcolpi=
ranno nelle cornici i dentelli, ouero ſe ne i capitelli puluinati, o ne gli architraui Ionichi
ſaranno cauati gli Triglifi. traportandoſi da un'altra ragione le proprietà in altro lauoro, ſi
offenderà il uedere, per eſſer prima la uſanza altrimenti.
Proprio è nel gocciolatoio Ionico ſcolpire i dentelli; queſti ſe nella opera Dorica ſaranno trapor­
tati, come fece colui il quale fabricò il Theatro, che Auguſto fece fare in nome di Marcello ſuo ni
pote, offenderà gli occhi aſſuefatti ad altra ueduta: ſimilmente farà colui, il quale ne gli architra
ui Ionichi farà i membretti canelati, che ſi chiamano Triglifi. percioche queſti ſono proprij della
maniera Dorica, come Vitr. ci dimoſtra nel quarto libro.
Io laſcio al luogo ſuo la dichiaratio­
ne di molti uocabuli, per non ritardare la intentione di chi deſidera ſapere ordinatamente.
Il decoro naturale ſarà, ſe prima per fabricare tutti i Tempij ſi farà elettione di luo­
ghi ſommamente ſani, & delle fonti delle acque idonee, in quelle parti, doue ſi hanno a
fare le ſacre caſe ſaranno eletti; Et ſpecialmente dopo ad Eſculapio, alla Salute, & a que­
gli dei, per le medicine de i quali molti infermi pare, che ſiano riſanati; perche quando i
corpi ammalati ſaranno traportati di peſtilente in luogo ſano, & dalle fonti ſalubri ſaran=
no loro le buone acque recate, molto piu preſto ricouereranno la ſanità, & coſi auenirà che
dalla natura del luogo, l'opinione della diuinità con grandezza, & credito ſi faccia maggio
re.
Appreſſo le dette coſe, il decoro naturale ſarà, ſe per le ſtanze, oue ſi dorme, & per

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