Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

List of thumbnails

< >
71
71
72
72
73
73
74
74
75
75
76
76
77
77
78
78
79
79
80
80
< >
page |< < of 520 > >|
1
Vitr. ci ha condotti a poco a poco a ritrouar la materia, & l'abondanza delle coſe, che uanno
nel fabricare, & quaſi ci ha fatto naſcere dinanzi a gli occhi una coſa dall'altra con uno cui­
dente ſucceſſo, & accreſcimento dell' Arte.
& ſi ha eletto non tutte le maniere del fabricare,
perche le fabriche fatte dalle genti roze, o fatte per neceſſità ſono d'infinite ſorti, & lo infinito
non cape ſotto la dottrina de i precetti: ma uuole trattar di quelle, che dalla ciuile uſanza, & per
commodo, & per bellezza ſono degne di eſſer conſiderate, et inteſe.
Ma ſe alcuno uorrà diſputare dell'ordine di queſto libro penſando, che egli debbia eſ­
ſere prepoſto a tutti gli altri: accioche egli non penſi, che io habbia errato, ne dirò la ra­
gione.
Scriuendo io il corpo dell' Archittetura, io ho penſato di eſponere nel primo libro
di che ammaeſtramenti, & diſcipline debbia eſſer ornata, & con certi termini preſinire
le ſue maniere, & dire da che ella fuſſe naſciuta, & coſi quello, che fuſſe allo Architetto
neceſſario iui io dimoſtrai.
& però nel primo libro io ho detto dell'officio dell' Arte; nel
preſente io diſputerò delle coſe naturali della materia, che uſo elle habbiano nel fabricare,
perche il preſente libro non dichiara onde naſce l'Architettura, ma d'onde ſono nate &
con quali ragioni nodrite, & peruenute di grado in grado a queſta determinatione, & pe­
rò in queſto modo al luogo, & ordine ſuo poſta ſarà la compoſitione di queſto uolume.
Come chi fabrica è tenuto rendere la ragione dell' ordine, che egli tiene, coſi chi compone
un' opera, & inſegna un'arte, è obligato a dire perche prima, & perche poi habbia poſto le co­
ſe in quell' arte contenute, per acquetar glianimi di chi fa fare le fabriche.
però Vitr. con grande
humanità rende conto dell' ordine del preſente libro.
Et la ragione ſua in uirtù è queſta. Non è
conueniente trattare di alcuna coſa partitamente contenuta in un' Arte, prima, che egli ſi tratti
de i principij di quell' Arte.
percioche niuno effetto è prima della cauſa ſua. Se io adunque ( puo
dir Vitr. ) trattato haueſſi prima della materia, che è trattatione particólare di queſt' arte, & non
de i principij di tutta l'arte, io non hauerei uſato l'ordine, che ſi conuiene.
Il fine dello Architet
to non ci ſarebbe ſtato manifeſto, coſa ſommamente neceſſaria, perche la cognitione del fine prece
de ogni operatione.
Dapoi l'ufficio dello Architetto ſarebbe ſtato aſcoſo; i precetti dell'arte la­
ſciate; La confuſione ci hauerebbe impedito il uero intendimento.
Meritamente adunque le coſe
dette nel primo libro doueuano precedere a tutte le altre.
Ma perche il ſecondo libro contener
debbia il trattamento della materia, ſimilmente è manifeſto.
perche la materia, è principio non
dell' Architettura, perche l'Architettura non è fatta di legno, nè di pietra, ma delle coſe, che ſo
no dall' Arti formate, & fabricate.
& è principio, & ſoggetto, nel quale ſi eſprime quello, che
è nella mente dello Artefice, cioè l'ordine, la diſpoſitione, la diſtributione, la ſimmetria, la gra
tia, & il decoro, & in ſomma, il perche, la ragione, il diſcorſo, la coſa ſigniſicante, come nel primo
libro ſi dimoſtra.
Edunque al luogo ſuo il trattamento della materia. Et ſi come nel primo li­
bro s'è detto dell' origine dell' Arte, coſi nel ſecondo ſi tratta dell' origine del fabricare.
Hora io tornerò al propoſito, & dirò delle copie atte ad eſſer poſte in opera in che mo­
do ſiano compoſte dalla natura, ( come ſono i legnami, le pietre & altre coſe ) & con
che meſcolanze, & principij ſiano i loro componimenti temperati, accio non oſcu­
re, ma chiare ſiano a chi legge eſponerò con ragione.
perche niuna ſorte di materia, nè
corpo è, nè coſa alcuna, che ſenza la unione di que principij, poſſa uenire in luce, nè eſ­
ſer allo intendimento ſottopoſta, nè altramente la natura delle coſe puo hauere le ſode, &
uere dichiarationi da i precetti de Filoſofi naturali, ſe prima non ſono dimoſtrate le cauſe,
che in quelle ſi trouano, & con ſottiliſsime ragioni inueſtigate in che modo, & perche co­
ſi ſiano.
Il ſapere conſiſte nella cognitione delle cauſe, & de i principij, & perche niuna coſa ſi troua
al ſenſo ſottopoſta, che compoſta non ſia per la meſcolanza de i ſuoi principij, & le coſe s'inten­
deno, come ſono, però è neceſſario trattare de i principij.
perche queſta cognitione ci dar à d'in­
tendere qual materia ſia buona per una coſa, & quale per un'altra.
perche altra natura il Roue-

Text layer

  • Dictionary
  • Places

Text normalization

  • Original

Search


  • Exact
  • All forms
  • Fulltext index
  • Morphological index