Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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11 III
12 IV
13 V
14 VI
15 VII
16 VIII
17 IX
18 X
19 XI
20 XII
21 XIII
22 XIV
23 XV
24 XVI
25 XVII
26 XVIII
27 XIX
28 XX
29 XXI
30 XXII
31 XXIII
32 XXIV
33 XXV
34 XXVI
35 XXVII
36 XXVIII
37 XXIX
38 XXX
39 XXXI
40 XXXII
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16VIII una ben groſſa e robuſta Caraffa, dall’
artefice gettata ancor rovente tra i ve-
tri da novamente fonderſi, come far ſo-
gliono di quei lavori, i quali incommin-
ciati, conoſceſi che non potranno riu-
ſcire a perfezione.
Reſtò ſorpreſo al ve-
dere queſta ſtravagante novità, provolla
per aſſcurarſene in altre Caraffe ſimili
o quaſi ſimili alle noſtre, che là pure
tra i riſiuti ſi ſtavano, e domandandone
con impazienza ai vetrai la cagione, ſe
pur la ſapeano, null’altro vedevaſi da
coſtoro riſpondere, ſe non che maravi-
gliavanſi e quaſi ridevano nel vederlo
anſioſo di ſapere una coſa, che eſſi co-
me inutile e puerile avevano ſempre
mai riguardata.
Fatteſi adunque fabbricar molte di que-
ſte Caraffe e ſeco portatele, moſtrolle
fra gli altri Filoſofi della noſtra Bolo-
gneſc Accademia, al Sig.
Generale

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