Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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11 III
12 IV
13 V
14 VI
15 VII
16 VIII
17 IX
18 X
19 XI
20 XII
21 XIII
22 XIV
23 XV
24 XVI
25 XVII
26 XVIII
27 XIX
28 XX
29 XXI
30 XXII
31 XXIII
32 XXIV
33 XXV
34 XXVI
35 XXVII
36 XXVIII
37 XXIX
38 XXX
39 XXXI
40 XXXII
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27XIX quando non ſieno di mole conſiderabile
e non abbiano angoli taglienti e ben
duri, nè l’ avorio, nè i legni ſogliono
rompere le Caraffe ſe ad eſſe ſi gettano
dentro.
Eccole poi al contrario perchè
le ſcaglie di Criſtallo, di Pietra focaja
di Diaſpro, d’ Agata, le Pietre prezioſe,
particolarmente ſe anno molti angoli e
punte, le rompono ſempre, eſſendo cor-
pi che di natura loro a cagione della
durezza po@@ono @@gnare, anzi ſegnano
e sfregiano la ſuperficie dei vetri.
Non
dovrebbe ora recar più maraviglia, ſe il
Diamante meglio di ogni altro corpo e
più ſpeditamente le rompe, quantunque
ſia ſolamente del peſo di un mezzo gra-
no, e ſino d’ un’ ottavo, ſapendo noi che
nella natura non c’ è corpo che più a-
gevolmente di queſto sfregj i vetri anche
col ſolo leggeriſſimo toccarli.
Se la coſa adunque è così, venir

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