Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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34XXVI mente nel vuoto che nel pieno, nè pa-
tiranno altro cangiamento, ſe non quel-
lo il quale è effetto dell’ impreſſione e-
ſterna che ſoffrir debbono tutti i corpi da
un fluido altiſſimo che d’ ogni parte li
circonda e preme.
Nelle Caraffe adun-
que che ſi ruppero nel recipiente della
macchina pneumatica, nel qual caſo quel
poco d’ aria che ſnervata, per così dire,
e floſcia vi reſtava, era egualmente ra-
refatto dentro che fuori della Caraffa,
non vedevaſi alcun cangiamento nel fe-
nomeno, ſuccedendo queſto tal quale nel-
l’ aria aperta.
Nella ſuddetta diſſertazio-
ne ella avrà vedute molte eſperienze che
le confermeranno l’ aſſerzion mia, ne vi
troverà altre anomalie, che quelle le qua-
li ſuccedono alla giornata anche nel pie-
no.
Il Signor Laghi votò di aria colla
macchina una Caraffa, e per mezzo di
uno aſſai ſemplice artificio fecele

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