Zanotti, Francesco Maria, Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre, 1752

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306DELLA FORZA DE’ CORPI che a grandiſſimo, e ſommo filoſoſo ſi richie-
de
, eſſendo nella geometria, e nelle altre ma-
tematiche
ſcienze tanto valoroſo, che appena che
alcuno
poſſa eſſergli in queſta laude uguale;
et
io
dubitai molto ſe alcuno poteſſe eſſergli ſupe
riore
.
A queſti due aggiungevaſi il Signor D.
Felice Sabatelli, che io avea già conoſciuto in
Bologna
, quando egli, eſſendo ancor giovane,
dava
opera all’ aſtronomìa, e fin d’ allora mo-
veva
di ſe una grandiſſima eſpettazione, la qua-
le
egli ha poi di gran lunga ſuperata.
Fra que-
ſti
ebbi anche il piacer di conoſcere il Signor
Marcheſe
di Campo Hermoſo, giovane grazio-
ſiſſimo
, e di maraviglioſo ingegno, il quale era
venuto
allor di Palermo per veder la Corte, et
aveva
ſtudiato due anni filoſofiæ in quella cit-
, avendone appreſo i principj in Alcalà;
et
era
intentiſſimo alla geometria, et all’ algebra,
delle
quali ſapea ſopra l’ età ſua.
men
lui
, ne con minor lode eſercitavaſi ne medeſi-
mi
ſtudj il Signor Conte della Cueva, che qui-
vi
pur conobbi;
e tanto era l’ ingegno, che di-
moſtravano
queſti due giovani, che pareva niuna
coſa
eſſere così grande, che non doveſſe da loro
aſpettarſi
.
Et è grandemente da deſiderare che
l’
uno dall’ eſempio del padre, e l’ altro da
quel
de i fratelli valoroſiſſimi in arme, non ven-
gano
diſtolti dagli ſtudj per vaghezza di una
gloria
più faticoſa:
che certamente dovranno le
ſcienze
trar da eſſi grandiſſimo lume, ſe il

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