Zanotti, Francesco Maria, Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre, 1752

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339LIBRO I. memoria. E queſto è ſtato quello, che princi-
palmente mi ha moſſo a ſcrivere queſti ragiona-
menti, perchè ſcrivendogli mi è paruto in cer-
to modo di ritornare trà quei valoroſi Uomini,
et eſſere tuttavia con loro;
et anche ho voluto,
quanto per me ſi poteſſe, eſſer con eſſi congiun-
to nella memoria di quelli, che leggeranno que-
ſta mia operetta, ſe alcuno la leggerà.
Sappia-
te dunque che avendo il Re diliberato un gior-
no di andare a Baja inſieme con la Reina per
godere l’ amenità di quei delizioſiſſimi luoghi,
la Signora Principeſſa propoſe di voler’ eſſere il
dì davanti verſo la ſera a Pozzuolo, per ritro-
varſi poi il giorno appreſſo con la Reina;
e do-
veva in quel cammino accompagnaria il Signor D.
Franceſco Serao. Il che eſſendoſi per molti inte-
ſo, avviſammo il Signor Marcheſe di Campo Her-
moſo ed io, ſenza farne motto, di portarci la
mattina vegnente di buoniſſima ora a Pozzuolo,
e quivi aſpettarla;
dove pure propoſero di ve-
nire verſo l’ ora del mezzo giorno il Signor D.

Nicola di Martino, e il Signor Conte della Cue-
va.
La mattina dunque cominciando appena a
roſſeggiare il Cielo per la ſorgente aurora, il
Signor Marcheſe di Campo Hermoſo, ed’ io n’
andammo a Pozzuolo, dove con gran feſta rice-
vuti fummo dal Governator di quel luogo, uo-
mo de più gentili, che io abbia veduto mai;
il
qual condottici in ſua caſa ci fece vedere molte
elegantiſſime pitture, et una gran quantità di

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