Heron Alexandrinus, Di Herone Alessandrino De gli automati : ouero machine semoventi, libri due, 1589

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90ANNOTATIONI SOPRA LE mune, & notißima alle orecchie noſtre.
15 Allentamenti) χασματυ, per fare che ò la machina, ò qualche
parte di lei non ſi muoua ſempre, con tutto che il contrapeſo non ſi fer
mi.
S’ è imaginato Herone di laſciar le corde lente, acciòche mentre
ſi dilungauano, le coſe, ch’egli voleua, che ſteſſero ferme, non ſi mo-
ueſſero.
Questo chiamò egli ἐπιςύλιον che vuol dire allentamen-
to:
ma per che le corde coſi lente, non s’intricaſſero l’una cõ l’altra, egli
racco lſe in un uiluppetto, che noi diciamo gomitolo, la parte della cor-
da, che auanza dallo allentamento.
16 Come vna cornice) χ{αι}ουάσμα dice il testo, che ſignifica propria-
mente architraue, nondimeno dicendo egli, che queſto ornamento nõ
deue eſſere più alto, che l’ottaua parte della colonna, ouero di cinque
dita, non ui la ſcia il luogo nè al fregio, nè alla cornice:
onde parendo-
mi inconueniente, che correſſe vn’ architraue ſenza altro, bò inteſo,
che egli confonda la forza di queſta voce, e chiami epiſtilio, ogni or-
namento, che ſi poſa ſopra le colonne, e perciò hò tradotto cornice,
parendomi conueniente, che ſe vi doueuano mancare delle parti, più
tosto ſi laſciaſſero adietro le meno, che le più principali, come è la
cornice.
17 Come s’ detto) Queste parole ui ſoprabondano; perciòche egli
non hàragionato di ſopra in niun luogo, nè della cupola, nè della ſua
ſuperficie.
18 Si circonderà in tanto de’ feſtoni) ςεφνεθζάσετ{αι}, dice il testo,
cioè coronarſi, laqual coſa io non bò potuto credere, che voglia dir al-
tro, che cir condarſi di feſtoni, poi che queſti ſono appunto come ghir-
lande, che ne’ tempi delle feſte adornano i Tempij.
Se queſti feſtoni
poi doueſſero cir condar tutta la baſe della machina, cioè intorno i ca-
pitelli delle colonne, io non ſaprei che dirmi, ancora che paia di sì,
ponendo mente all’ artiſicio, ch’egli moſtranel Secondo Libro;
ma ſe ciò
è uero, naſce un’inconueniente, e queſto è, che biſogna, che la cornice,
che è ſopra le colonne con la parte più baſſa di lei, cioè col fondo, eſca
fuori del uiuo del colonnato, il che non è ammeſſo dalle Regole dell’ Ar
chitettura, ſe però non uoleßimo dire, che cadeſſero dallaparte di ſot
to del gocciola toio;
ilche ſe è uero, ci confermiamo nell’opinione, che
quello, ch’egli chiama epiſtilio, debba eſſere non l’ar chitraue, mala
cornice.
19 Conle circonferenze loro lenticolate) φακο{ε ι}ς, cioè ſimile al-
le lenticcbie.
Pappo nell’ ottauo, parlando della uite perpetua, con

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