Angeli, Stefano degli, Terze considerationi sopra una lettera di Gio. Alfonso Borelli, scritta da questi in replica di alcune dottrine incidentemente tocche

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3422 ne hauete dato eſſempio, e ſete ſtato il primo à muo-
uerci la lite, &
è ben giuſto, che ci difendiamo, &
adoperiamo contro voi l´arme medeſime, che voi
vſate contro di noi.
Cont. Dal ſine della facciata 10. ſino quaſi per
tutta la facciata 12.
ogni coſa è piena di ſtupori, e
merauiglie.
Matt. Hò notato anch´io così alla sfuggita nel
leggere, queſti ſtupori;
e acciò che il Sig. Borelli ſe
deſinganni, e conoſca quanto falſamente habbia ſo-
ſpettato della ſincerità della ſeruitù, che gli profeſſo,
e della ſtima, che facio delle ſue gran virtù, e della
profondità del ſuo ſapere, è neceſſario, che alla con-
ſideratione de quanto dice, io facia precedere vn
racconto veridico.
Già anni 5. hebbi fortuna d´incontrare nella miſu-
ra delle mie infinite ſpirali inuerſe, che hò publicata
ſolo li meſi paſſati nel mio libretto, conla quale oc-
caſione conobbi, che la ſemità del graue cadente
ſarebbe fuori della circonferenza del circolo, e non
dentro, come contro il famoſo Galileo diceua l´al-
tretanto famoſo Riccioli nel ſuo Almageſto.
Ne
auiſai queſto con mia lettera, e ne riceuei riſpoſta
tale, che mi obligò à ſcriuergli con maggior riſolu-
tione;
e tanto s´inoltrò il negotio, che io m´impe-
gnai ſeco, che hauerei ſtampato li miei ſenſi.
Diſte-
ſi la meſura delle infinite ſpirali, &
in vn ſcholio toc-
cauo queſta controuerſia con il P.
Riccioli, ma

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