Angeli, Stefano degli, Terze considerationi sopra una lettera di Gio. Alfonso Borelli, scritta da questi in replica di alcune dottrine incidentemente tocche

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5442 ſegue à dire, che nel fine del ſeguente ſecondo hora-
rio il ritiramento ſarà F T, e la ſceſa T N, non preci-
ſamente proportionali alli primi per eſſer l´angolo
A F C, più acuto del D E C;
e lo ſteſſo ne gl´altri
luoghi, e tempi ſeguenti.
Ofred. Io per me intendo che l´angolo T F N, ſia
più acuto del R E M, e che perciò non ſia la medeſi-
ma la proportione dell´E R, al R M, che quella del
F T, a T N.
Il rimanente non l´intendo.
_Cont. Intenderà ſorſe quello che ſegue, cioè,_
_che_ nel tempo di 4.
ſecondi d´ora la vertigine che ſi ſuppone
nel ſemidiametro A C, non trapaſſa nel cerchio maſſimo più
che vn´arco d´vn minuto primo, e nella quarta parte di detti
tempi ſcorre ſolamente archi di 15.
ſecondi, & in queſti per
la lor piccolezza per eſſer viciniſſimi al contatto A, non di-
feriſcono le tangenti da i loro archi in quanto al ſenſo.
Ofred. Tutto ſtà bene, ma che ne ſegue?
_Cont._ Adunque potremo dire ſenza error ſenſibile, che
nella medeſima ſecante E C, ſia collocata la palla, e la dire-
zion della Torre, ò Albero di naue, e così in tutte le altre
ſecanti F C, G C, H C;
adunque in tutto il tranſito per la
curua A P, ſempre la palla cadente ſi trouerà collocata ra-
ſente la medeſima Torre, ò Albero di naue per la medeſima
linea perpendicolare all´Orizonte.
Ofred. Io quantunque ſtij attentiſſimo più che
non ſoglio fare à qual ſi ſia intricata demoſtration
geometrica, ò reſsolution analitica nulladimeno
confeſſo ingenuamente la mia ignoranza, che

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