Alberti, Leon Battista, L' architettura

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2218DELLA ARCHITETTVRA no che quiui concorrino influenze maligne. Gli Arbori ancora, quaſi come dac
cordo
tutti da un lato medeſimo piegati, &
rotti, dimoſtrano di hauere ceduto à
noìoſe
, &
moleſte ſurie di uenti: & gli ſteſsi uiui ſaſsi nel proprio luogo nati, ò gli
altri
condottiui, ſe ſaranno piu che non douerebbono nelle ſommit @delle ſcor-
ze
loro, alterati, dimoſtrano lo ſtẽperamento del luogo, per la aria, che hora è di
115 fuoco, &
hora di ghiaccio. Et per ciò quella Regione doue queſti furioſi aſſalti
di
tẽpi, &
tempeſte ſi aggirano, piu di alcuna altra, ſi debbe ſchifare: Percioche ſe
i
corpi de’ Mortali, ſono preoccupati da crudeliſsima forza di alcuno freddo, ò
caldo
, che li percuota, ſubito tutta la maſſa del corpo, &
le congiunture di tutte le
parti
, ſi guaſtano, &
ſi riſoluono, & caſcono in malattie diuerſe, & in anzi tempo
2210 uecchiezze.
Dicono che quella città che poſta à piè de’ monti, pende inuerſo il
tramontare
del Sole, è inferma, piu per queſta, che per altra cagione, cioè per-
che
ella ſente poi ſubito i fiati delle notti troppo piu gelate.
Egli è ancora con-
ueniente
riandan do le coſe detempi paſſati, ſecondo che le hanno oſſeruate i ſa-
ui
, eſaminare, &
antiuedere, con ogni diligentia, coſe piu rare, ſe alcune ue ne
3315 ſono:
Percioche e’ ſono alcuni luoghi, che hanno dilor natura aſcoſo in loro un
certo
che, che conferiſce alla felicità, &
alla infelicità. In Locri, & in Cutrone,
dicono
che non fu mai Peſte.
Nella Iſola di Candia non ſta mai animale alcuno
nociuo
.
In Francia naſcono di rado mõſtri, in altri luoghi i Fiſici affermano che
nel
mezo della eſtade, &
nel mezo dello inuerno, non tuona mai: Main Campa
4420 gna ſecondo che dice Plinio, ſopra quelle città, che ſon poſte amezo , in detti
tempi
tuona:
Et dicono chei Monti preſſo ad Albania ſon chiamati Ceraunii,
dal
caderui continuamente ſaette.
Oltra queſto, perche nella Iſola di Lemno
caſcano
continuamẽte ſaette;
dice Seruio, che ciò ha dato cagione à Poeti di di-
re
che Vulcano cadeſſe in quel luogo.
Appreſſo allo ſtretto di Galipoli, &
5525 infra gli Eſſedoni, non ſi ſon mai ſentiti tuoni, ueduti baleni.
Se in Egit-
to
pioue, è tenuta coſa prodigioſa.
Apreſſole Hidaſpe, nel cominciar della
eſtate
, pioue continuamente.
Dicono che in Libia ſi muouono i venti tanto
di
rado, che per la groſſeza della aria, ſi veggono in Cielo uarie ſpetie di va-
pori
:
Ma per il contrario nella maggior parte della Galatia, ſoſtia di ſtate il uen
6630 to con tanto impeto, che in cambio di tirare in alto la rena, vi ſpinge le pietre.
In Spagna vicino allo Ibero, dicono che il uento Maeſtro ſoffia talmente, che
la volta à Carri ben carichi:
In Ethiopia ſi dice che non ſoffia Oſtro: Et gli
hiſtorici
dicono che in Arabia preſſo à Trogloditi, queſto medeſimo vento,
abbrucia
ciò che ei vi truoua di uerde:
& Tucidide ſcriue che Delo non è
7735 mai ſtata moleſtata da i tremuoti, ma ſempre ſi è ſtata ſalda, ſopra il medeſi-
mo
ſaſſo, anchor che le altre Iſole à lei vicine, ſieno ſtate aſſai volte rouinate
da
tremuoti.
Noi veggiamo, che quella parte di Italia che è dalla Selua dello
Aglio
, ſotto Roma, per tutta la maneggia de colli di campagna di Roma, inſino
à
Capua, è tormentata da continui tremuoti, &
quaſi rouinata del tutto. Al-
8840 cuni penſano che Achaia, ſia coſi detta, da ſpeſſe inundationi di acque.
Io truo
uo
che Roma è ſempre ſtata febricoſa, &
Galeno penſa, che tai febbre ſieno vna
nuoua
ſpetie di terzana doppia, alla quale varii, &
quaſi contrarii rimedii, in
varie
hore, ſi debbino applicare.
Egli è ancora appreſſo de Poeti antica

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