Alberti, Leon Battista, L' architettura

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3834DELLA ARCHITETTVRA ni, conſideratiſsimamente vi poſero vn piano, accio che chi era ſtracco, o debo-
le
per la fatica del ſalire, haueſſe alquanto di inframmeſſo da ripoſarſe.
Et ſe
per
ſorte aueniſſe già mai che nel ſalire cadeſſe qualcuno, haueſſe ſpatio doue
fermare
la foga della caduta, &
ſi poteſſe rattenere, & rihauerſi. Etio lodo grã
demente
chele ſcale ſieno ſpeſſo interrotte da loro pianerottoli, &
che le ſie-
115 no alluminate, &
ſecondo la degnità del luogo ampie, & ſpatioſe: Mai gradi
delle
ſcalenon vſarono piu groſsi d’un quarto di braccio, piu ſottili, che
vno
ſeſto, &
le lor larghezze non voleuano che fuſſero manco divno piede, &
mezo
, piu d’un braccio.
Quanto manco ſcale ſaranno in vno edificio, &
quanto
manco ſpatio di eſſo occuperanno, tanto ſaranno piu commode.
Gli
2210 eſiti de fumi, &
delle acque, biſogna che ſieno eſpediti, & in modo condotti,
che
e’ non vi ſi multiplichino dentro, non macchino, non ofſendino, &
non ar-
rechino
pericolo allo edificio.
Di quì biſogna collocare le gole de cammini
lontane
da ogni ſorte dilegnami, acciò non s’accendeſſero, o per alcuna ſcintil
la
, o per infiammatione, le traui, o i corrẽti che gli fuſſero appreſſo.
I condotti
3315 delle acque, che debbono correre, biſogna conducerli ancora talmente, che e’
ſi
mandino via le ſuperſluità, &
nello andarſene, rodendo, macchiando
non
faccino leſione alcuna allo edificio.
Imperoche ſe alcuna di queſte coſe
noceſſe
, ancora che ella nuoca pochiſsimo, auiene che con lunghezza di tem-
po
, &
continouatione del far danno, fa poi nocumento grandiſsimo; & ho
4420 conſiderato cheibuoni Architettori hanno oſſeruato nel condurre queſte ac-
que
, di farle cadere con doccie che ſportino in fuora, in lato che chi entra nel-
lo
edificio, non ſi bagni.
O le raccolſono talmente ne cortili, one condotti,
che
ragunate nelle citerne, ſe ne ſeruiuano a loro biſogni:
o vero le raccoglieua
no
, &
mandauanle a verſarſi in alcun luogo, doue le lauaſſero le immonditie; ac-
5525 ciò che gli occhi, &
i naſi de gli huomini ne fuſsino offeſi. Et m’è parſo che
ſopra
tutto auertiſſero, di diſcoſtare, &
rimouere dallo edificio ogni acqua
piouana
, per altri conti, ancora perche il piano dello edificio non ſi innu-
midiſſe
, &
mi pare che egli auertiſſero di laſciare i vani in luoghi accommo.
datiſsimi, donde faceſſero allo edificio commodità maggiori. Et a me piace
6630 grandemente che i pozzi ſi ponghino nella piu publica, &
larga parte della ca-
ſa
, purche vi ſieno poſti a ragione, con degni ſpatij, &
che non occupino il tut-
to
.
Eti naturali affermano che le acque allo ſcoperto ſono piu ſincere, & piu
purgate
.
Ma in qualunche parte dello edificio ſieno, o pozzi affondi, o fogne
laſtricate
, o donde habbino a gittarſi acque, o humiditati, quiui biſogna che
7735 ſieno i vani fatti in tal modo, che vi paſsi grande abondanza d’aria, acciò che
le
humide eſaltationi, ſi cauino fuora del pauimento, &
purghinſi per il paſſare
de
Venti, &
per il ripercotimento dell’aria. Habbiamo a baſtanza inſin quì
raccolto
inſieme i diſegni delli edificij, che pare che ſi appartenghino all’opere
generalmente
;
notato da per ſe ciaſcun genere delle coſe, che dire ſi debbono.
8840 Hora ci reſta a trattare dell’opera, & del muramento delli edificij, Ma tratte-
remo
prima della Materia, &
di quelle coſe, che biſogna apparecchiare per la
Materia
.

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