Alberti, Leon Battista, L' architettura

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4743LIBRO SECONDO.
Dcl Conſeruare i legnami poi che ſaranno tagliati, & dello impiaſtrarli, & de rimedij
contro le loro infermitadi; & del collocargii commodamente. Cap. V.
POi che i legnami ſaranno tagliati, biſogna riporgli in luoghi doue non ſie-
no Soli potenti, o fiati crudeli di Venti;
& maſsimo quelli che caſcano da
115 per loro, biſogna che al tutto ſtieno difeſi dalla ombra.
Anzi, & ꝑ queſto
uſarono gli Architettori antichi, imbouinarli.
Et Teofraſto dice, che queſto
ſi fà perche hauendo riturati atorno atorno tutti gli eſiti, la flemma ragunata-
uiſi dentro, &
la immoderata forza de uapori, ſi inſtilli, & reſpiri a poco a poco
per entro la midolla;
onde auiene, che l'altra ſiccità del legno ſi condenſi, ſec-
2210 candoſi ugualmente per tutto.
Et penſano che poſti a ſtare capo piede, ſi ſec-
chino piu commodamente.
Oltra di queſto, danno uarij rimedij contro allo
inuecchiarſi, &
alle infermità che gli poſſon interuenire. Teofraſto penſa che
per il ſotterrargli, i legnami ſi condenſino grandiſsimamẽte.
Catone dice che
i legnami tagliati ſi intridino di Morchia;
acciò che nè tigniuole, nè Tarli, non
3315 nuochino loro.
Et ſi sà che i legnami, che ſono offeſi dalle acque ſi difendono
cõ la pece.
Et raccontano che i legni che ſono macerati nella morchia, ardono
ſenza alcun tedio di fumo.
Plinio ſcriue che al Laberinto di Egitto, ui ſon po-
ſte molte traui di ſpina d'Egitto impiaſtrate d'olio.
Et Teofraſto dice che ile
gnami, che ſono impiaſtrati di pania non ardono.
Nè laſcerò queſto in dietro,
4420 che appreſſo di Gellio nelli Annali di Quinto Claudio ſi truoua che ꝑ hauere
Archelao Prefetto di Mitridate dato a una Torre di legname al Pireo, piu co-
uerte di Allume, combattendola Silla, ella non arſe.
Sono oltra di queſto alcu
ni Alberi, che ſi cõdenſano, &
ſi fortificano, cõtro le tẽpeſte in uarij modi. Im-
peroche e' pongono ſotto terra ilegnami Cedrini, &
gli impiaſtrano di cera, per
5525 ſette giorni;
& con inframeſſo d'altretanti, gli ſotterrano ſotto monti di grani;
onde auiene, ch'e' ne diuengono, sì piu gagliardi sì piu cõmodi alle opere: per-
che coſiſe gli ſcema grãdiſsima parte di peſo.
Et dicono ancora, che acquiſtano
queſta loro durezza, ſeccata in Mare, dẽſiſsima, &
incorruttibile. Il caſtagno è
certo che ſi purga nelle acque del Mare.
Plinio ſcriue che il Fico di Egitto ſi
6630 ſotterra nelle acque, accioche egli ſi ſecchi, &
diuenti leggieri, che da prima uà
al fondo.
Noi ueggiamo che i noſtri legnaiuoli ſotterrano ilegni nell'acqua
&
nel fango, & maſsimo quelli che e' uogliono che ſi lauorino a tornio, per trẽta
giorni;
perche e' penſano, che ſeccandoſi piu preſto, ſiano piu facili a farne ogni
coſa.
Sono alcuni che affermano che a qualunque legno tu uuoi, accade che ſe
7735 tu lo ſotterrerai mẽtre ſarà ancora uerde, durerà eterno;
maſerbato o ne boſchi,
o ſotterrato, o impiaſtrato, i ſaui ſon tutti di queſto parere, che e' non ſi debba
toccare ſe non paſſati i tre meſi.
E' biſogna che il legname ſi aſſodi, & che e' pi-
gli quaſi una certa maturità di fermezza, inanzi che e' ſi metta in opera.
Poi
che tu harai coſi i legnami, Catone comanda, che e' non ſi cauino fuori, ſe non a
8840 Luna ſcema, &
doppo mezo dì, & della Luna ſcema, dãna gli quattro giorni, dop
po la quintadecima:
Et ne auertiſce, dicẽdo che nõ ſi cauino fuori mentre tira
Oſtro.
Et quando pure ſi tireranno fuori, non ſi tirino per la rugiada, nè ſi
piallino, o ſeghino, che ſieno rugiadoſi, o freddi, ma ſecchi per ogni conto.

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