Alberti, Leon Battista, L' architettura

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3430DELLA ARCHITETTVRA gran’ pendio, alzandoſi ad angolo ſotto ſquadra, accioche ui ſi poſſendo trop
po
fermare la neue, ella non ui multiplicaſſe, &
ſcolaſſe piu facilmente; ma ne luo
ghi
piu ſtaterecc@ (per dir coſi) poſono le coperture manco repenti.
Vltimamẽte,
è
da procurare il piu che ſi puo, che hauuto riſpetto a lumi, &
alle mura, tutto lo
edificio
finalmẽte ſia coperto di una ſteſſa copertura uguale, &
quaſi d’un pezzo,
115 in modo che caſcandoſene l’acqua per le grondaie, non macchi, o bagni alcuna
parte
delle mura;
oltra queſto biſogna porre in modo eſſe coperture, che e’ non
ſpioua
l’un tetto ſu l’altro.
Gli ſpazzi ancora de tetti, doue debbe correre la ac-
qua
, non debbono eſſere troppo lunghi, o grandi fuor di miſura;
percioche le
pioggie
per la ſouerchia abbondanza delle acque ne canali de gli vltimi tegoli,
2210 ſtornerieno a dietro, &
piouerebbon dentro nello edificio; laqual coſa farebbe
all’opera
grandiſsimo danno.
Doue ſarà adunque il piano grandiſsimo, biſogna
che
il tetto ſia ſcompartito in piu pendij, &
pioua in diuerſe parti, Et queſto arre
ca
ſeco parte commodità, &
parte ancora bellezza; ſe egli accaderà in alcuno luo
go
porre piu coperture, aggiunghinſi talmente l’una a l’altra, che coloro, che vna
3315 fiata ſono in caſa, poſsino andar per tutto al coperto.
4420
REſtaci a dire de uani, i uaniſono di due ſorti, percioche altri ſeruono alu-
mi
, &
a Venti, & altri allo entrare & uſcire delli habitatori, & di tutte le
coſe
neceſſarie per tutto lo edificio.
A lumi ſeruono le fineſtre, alle coſe
le
porte, le ſcale, &
gli ſpatij trale colonne: & quelli ancora, onde le acque, & i
fumi
ſe ne vanno, come pozzi, fogne, o per dir coſi, gole di cammini, bocche
5525 di ſorni, &
truogoli, & acquai, ſi chiamano ancora uani. Et debbe ogni ſtanza
dello
edificio hauere fineſtre onde l’aria rinchiuſa ſe ne poſſa uſcir via, &
per a
tempo
rinouarſi, perche altrimenti ſi corromperebbe, &
ſarebbe cattiua. Rac-
conta
Capitolino hiſtorico, che in Babilonia nel Tempio di Apolline fu tro-
uata
una Caſſettina d’oro antichiſsima, nel rompere della quale, ne vſcì un fra-
6630 gore di aria corrotta perla lunghezza del tempo, &
talmente velenoſa, che ſpan
dendoſi
, non ſolamente ammazzò quelli, che erano quiui uicini, ma corrop-
pe
di crudeliſsima peſte tutta l’Aſia inſino a Parti.
In Ammiano Marcellino
hiſtorico
habbiamo letto, che ne’ tempi di Marco Antonio, &
Vero; In Se-
leucia
doppo che fu ſpogliato, &
rubato il Tempio, & tranſportata in Roma
7735 la Immagine del Conico Appoline, eſſerui ſtato ritrouato da Soldati uno pic-
colo
buco, ſuto prima riturato da Sacerdoti Caldei.
Il quale poi aperto da det-
ti
Soldati, come auidi di prede, gittò vn fragore tanto peſtifero, &
tanto cru-
dele
, &
tanto deteſtabile, che da i confini di Perſia inſino in Francia ogni co-
ſa
diuenne infetta di crudele, &
miſerabil morbo. Tutte le ſtanze adunque
8840 debbono hauere fineſtre.
Etquelle, per hauere i lumi, perche vi ſi rinuo-
ui
l’aria, &
debbono ueramente eſſere accommodate ſecondo il biſogno, & ſe-
condo
la groſſezza delle mura;
accioche le non riceuino piu, meno lu-
me
, ſieno piu ſpeſſe, o piu rare che il biſogno, ò l’uſo non ricerchi.
Oltra

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