Alberti, Leon Battista, L' architettura

Table of contents

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[91.] Dele Colonne, & loro ornamenti, che coſa ſiano i piani, che il centro del ſuſo, la centina gli Aggetti, iritiramenti, il V entre, il mazzocchio, & il collarino. Cap. XIII.
[92.] DI LEONBATISTA
[93.] ALBERTI. LIBRO SETTIMO, DELLI ORNAMENTI DE TEMPII SACRI.
[94.] Chele Mura, i Tempij, le Baſiliche ſono conſecrate a li Dij, de la Regione de la Città, & del ſito, Et de ſuoi adornamenti principali. Cap. I.
[95.] Di che pietre, & come groſſe ſi debbino fare le mura. Et chifurono i primi a fabbricare i Tempij. Cap. II.
[96.] Con quanto ingegno, cura, & dilgentia ſi debba collocare un Tempio, & adornare, a quali Dij, & doue ſi ha a porre, & de uarij modi de ſacrificij. Cap. III.
[97.] De le parti, forme, & figure de Tempij, & de le Cappelle, & doue ſi debbino collocare. Cap. IIII.
[98.] Dele Loggie, & Portichi del Tempio, de le eutrate de li ſcaglion i, & de Vani, & de li ſpatij di eſſi. Cap. V.
[99.] Delle parti de Colonnati, & de Capitelli, & delle ſorti loro. Cap. VI.
[100.] De lineamenti delle colonne, & delle loro parti, De la baſa, Mazoccbi, cauetti, bastonci- ni, Dado, & del diſegno de membri, faſcia, grado, bastone, o ſune, ſunicella, canaletto, o nuoi cauetto goletta, & onda. Cap. VII.
[101.] Del Capitello Dorico, Ionico, Corinthio, & Toſchano. Cap. VIII.
[102.] De gli arcbitraui, de capitelli, de correnti, o uuoiſregi, delle Tauole, menſole, o menſoloni, tegeli, embrici, canali, & altre ſimil coſe appartenenti alle colonne. Cap. IX.
[103.] Del pauimento del Tempio, de gli ſpatij di dentro del luogo dello Altare, de le mura, & de loro addornamenti. Cap. X.
[104.] Perche cagione è bene che i tetti de Tempij ſieno in uolta. Cap. XI.
[105.] De uani de tempij, delle finestre, porti, uſci, & de membri, & ornamenti loro. cap. XII.
[106.] De lo Altare, Comunione, Lumi, & Candellicri. Cap. XIII.
[107.] De principij de le Baſiliche, de Portici, de le parti de la muragl ia, & in quello, che elle ſian@ differenti da Tempij. cap. XIIII.
[108.] Facciata di dentro de la Baſilica ſenza la naue cauſidica.
[109.] Faccia dela Baſilica di dentro con la naue cauſidica.
[110.] De colonnati con gli Architraui, & con gli Archi, di che ſorte Colonne ſi habbino a me@ tere nelle Baſiliche, & che cornici, & doue ſi habbino a collocare; della Altezza, & larghezza delle finestre; delle loro ferrate, delle impalcature, & delle Porte delle Baſiliche, & de modi loro. Cap. XV.
[111.] De ſegni posti per memoria delle gran’coſe fatte publicamente, & in eſſe eſpeditioni delle guerre & nelle uittorie ancora da Romani & Greci. Cap. XVI.
[112.] Se e’ ſi debbon’ metter’ le statue ne Tempij, & di che coſa ſi debbon’ fare piu com-modamente. Cap. XV II.
[113.] DELLA ARCHITETTVRA DI LEONBATTISTA ALBERTI. LIBRO OTTAVO. Dell’ ornamento delle uie maeſtre dentro o fuori della Città, doue ſi babbino a ſotterrare, o abbruciare i corpi morii. Cap. I.
[114.] De uarij modi de ſepolcri, & del ſeppellire. Cap. II.
[115.] Delle cappellette, de Sepolcri, delle Pyramidi, Colonne, Altari, & Mole. Cap. III.
[116.] Delle Torri, & loro addornamenti. Cap. V.
[117.] De le ſtrade piu principali de la città, & come ſi adornino le porte, i porti, & i ponti, gli ar- # chi, i riſcontri di piu uie, & la piizza. Cap. VI.
[118.] Dello adornare gli ſpettacoli, i Teatri, i loghi da correre, & quanta ſia la utilitd loro Cap. VII.
[119.] Dello Amfiteatro, del cerchio, de luoghi da paſſeggiare, de gradi da ſedere, & de portici de giudici minori, & de loro adornamenti. Cap. VIII.
[120.] Dello adornare, i luoghi del conſiglio, & le curie; de Boſchi, delle Città, de luoghi da notare, delle Librerie, delle Scuole, delle Stalle, de gli Arzanali, & de gli ſtrumenti matematici. Cap. IX.
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Che le uolte ſono di uarie ſorti, & in quel chele ſieno differenti fra loro, con che linee le ſi
ſtabiliſchino
, & qual ſia il modo dello allentarle. Cap. XIIII.
VArij ſono i modi delle uolte, & è bene andare inueſtigando in quel che
2210 le ſieno differẽti, &
di che lineele ſi faccino; e’ mi biſognerà, formare nuo
ui
nomi, accioche io ſia in queſti miei libri, ſicome io deliberai, &
facile,
&
a perto. mi è naſcoſo che Ennio Poeta, chiamò il cerchio del Cielo, Vol
ta
grandiſsima;
& Seruio chiamò Cauerne le Volte fatte a guiſa di Carine; Ma io
chieggio
queſta licentia, che e’ ſi tenga in queſti miei libri per ben dette, tutte
3315 quelle coſe che attamente, &
apertamente, & a propoſito dette ſi ſarãno. I mo
di
delle uolte ſono queſti, a meza botte, a ſpigoli, &
a cupola tonde, & ſe alcune
altre
ne ſono, che ſieno di alcuna determinata parte di queſte.
Quelle a cupo
la
tonde, non ſi pongono per loro natura mai, ſe non ſopra mura, che ſi alzino
ſopra
della piãta loro in cerchio;
Le a ſpigoli ſi põgono ſopra le piante quadrate;
4420 Le a mezza botte ſi pongono ſopra piante di quattro angoli, ſieno eſſe, o lũghe,
o
corte, ſi come noi ueggiamo ne portici ſotterra.
Quella uolta ancora, che ſarà
ſimile
ad un monte traforato, ſi chiamerà ſimilmẽte a meza botte;
ſarà adunque
queſto
, come ſe tu accoſtaſsi uno, o piu archi inſieme, l’uno a canto all’altro;
o co
me
ſe tu diſtẽdeſsi molto, o allargaſsi del tutto, la larghezza d’una piegata traue.
5525 Perilche auerrà che ſopra il capo ci ſtarà per coperta un muro piegato. Ma ſe
a
queſta tal uolta a botte forſe tirata da ſettẽtrione a mezo , ſe ne attrauerſerà
un’altra
tirata da Leuante a Ponente, &
la interſegherà con pari linee che a guiſa
di
piegate corna cõcorreranno ne gliangoli, queſta chiameremo noi Crociera.
Ma ſe piu archi, & uguali ſi interſecherãno ſcambieuolmente nel punto del me-
6630 zo della ſommità, faranno una uolta ſimile al Cielo, &
però ci è piaciuto chia-
marla
a cupola perfetta.
Quelle Volte, che ſon fatte di parti di queſte, ſono di
queſta
maniera, ſe la natura con diritta diuiſione, &
a piombo diuideràil mezo
cerchio
del Cielo in due parti dallo Oriente allo Occidente;
ella ti farà due
uolte
, lequali certo con i Vani a uſo di Zane ti ſeruiranno pet tetto.
Ma ſe dal
7735 lo angolo di Oriente, allo angolo di mezo ;
& da queſto di mezo , a quel-
lo
di Occidente;
& da queſto a quello di Settentrione; & da queſto ritornan-
do
al primo d’Oriente;
la Natura con pari ragioni renderà il Cielo interrot-
to
, &
mutilato; ella laſcerà allhora una uolta nel mezo, laqual noi a ſimilitudi-
ne
d’un uelo gonfiato chiameremo una cupola a uela.
Ma quella uolta doue
8840 concorrino inſieme piu pari di uolte a meza botte, ſi come noi ueggiamo
che
ſi fa ſopra le piante di ſei, &
d’otto faccie, la chiameremo Tribuna a ſpic-
chi
.
Nel fare delle uolte ſi oſſeruerà la medeſima regola, che nel fare delle
mura
;
rileuerannoſi gli oſſami interi inſino alla ſommità della uolta, di ſu

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