Angeli, Stefano degli, Della gravita' dell' aria e fluidi : esercitata principalmente nelli loro homogenei

Page concordance

< >
Scan Original
11 5
12 6
13 7
14 8
15 9
16 10
17 11
18 12
19 13
20 14
21 15
22 16
23 17
24 18
25 19
26 20
27 21
28 22
29 23
30 24
31 25
32 26
33 27
34 28
35 29
36 30
37 31
38 32
39 33
40 34
< >
page |< < (15) of 192 > >|
2115PRIMO. Coſi ſpinto in L M P O, l’acqua alzata hauerà riempito
lo ſpatio HLON, ma non heuerà paſſato il medemo liuel-
lo A B D.
L’acqua adunque alzata ſe bene è ſempre nuoua,
nulladimeno è ſempre al medemo liuello, el’alzata dopò la
total’immerſione preme ſopra il galleggiante.
Che mera-
uiglia adunque ſe ſempre ſe facia la medema fatica?
_Ofred_. Io haurei creduto che nel ſito HLON, faceſſimo la fati-
ca corriſpondente all’acqua AFLB;
e nel ſito LMPO, all’ac-
qua AGMB, la quale acqua procura diſcendere.
_Matem_. Non Signore; perche nel ſito HLON, all’acqua AFLB,
corriſponde tutto il BLOD, che pure naturalmente vuol
diſcendere;
e perche l’acque AEHB, BHND, ſono eguali,
hanno ancoeguali conati al diſcendere;
onde chiſpinge nõ
ſente in conto alcuno il conato dell’ AEHB, come ſe non vi
foſſe, ma ſolo l’ecceſso della grauità dell’ acqua EFLH,
ſopra la grauità del galleggiante HLON.
L’iſteſſo ſuccede-
rà nel ſito LMPO, che liconati dell’acque AFLB, BLOD,
ſaranno eguali.
_Ofred_. Certo che queſta, e non altra è la cauſa di queſto effetto;
poiche anco quando cacciamo vna mano ſotto acqua, ſen-
tiamo vncerto peſo, e prouiamo vna certa fatica;
il qual
peſo, nonè altro, che quello dell’acqua ſolleuara, &
alza-
ta, che fa forza per tornar nel ſuo luogo primiero.
_Matem_. Già che V. S. ha toccato la fatica, che prouiamo nell’-
immerger la mano, auerta, che alcuno potrebbe ingannarſi
nel fare le ſopradette eſperienze, ſpingendo in giù il galleg-
giante con il braccio;
perche quanto più lo ſpingiamo ſot-
to, tanto maggior quantità delbraccio ſi profonda, che fà
anco ſalire maggior quantità d’acqua, il cui peſo pure biſo-
gna, che ſentiamo.
Biſogna adunque che ſi ſeruiamo a ſpin-
gere dicoſa coſi ſottile, che immergendoſi, poco facia ſali-
re l’acqua;
e che quel poco non ſia da noi traſcurato.
_Ofred_. Hò inteſo. Andiamo al bicchiere, ò vaſo, nel quale certo
biſognarà oſſeruare la medema cautela.
_Matem_ Quando adunque collochiamo nell’acqua il bicchiere
pieno d’aria, pur queſto s’immerge quanto comporta l’ag-
gregato della ſua grauità, e di quella dell’aria, che contiene,
e fa ſalire l’acqua proportionata.
Quando poilo

Text layer

  • Dictionary

Text normalization

  • Original

Search


  • Exact
  • All forms
  • Fulltext index
  • Morphological index