Angeli, Stefano degli, Della gravita' dell' aria e fluidi : esercitata principalmente nelli loro homogenei

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17480DIALOGO dirò vn’altra eſperienza fatta da me, per tentar la quale
pero
n’hebbiil motiuo dal Boile _in Hiſto.
fluid. ſect._ 4. Preſi
vn
tubo di vetro d’vn palmo in circa, elargo più d’vn dito,
aperto
d’ambi le parti;
& hauendomi riempita la bocca di
fumo
di tabacco, lo ſoffiai dentro ad eſſo, ſinche lo riem-
pij
;
& otturatolo da vna parte con il dito, l’alzai in ſito per-
pendicolare
con la parte aperta verſo l’alto, &
oſſeruai
che
quel fumo in tempo proportiona to diſceſe, e conſti-
tuì
come vn liquore, il quale anco, inclinando il cannello,
ſcorreua
per eſſo con la ſua ſuperficie terminata come ha-
uerebbe
fatto l’acqua, ò altro liquore.
Ma quando s’incli-
naua
tanto, che poteua vſcir dalla canna, gocciaua;
& en-
trato
nell’aria libera, aſcendeua.
Hora quel ſuo ſalire per
l’aria
dimoſtraua che foſſe meno graue di eſſa.
Perche non
ſaliua
prima mẽtre era nella canna, più toſto diſceſe ſi-
no
a conſtituire come vn liquido viſibile?
Io direi ciò eſſer
ſtato
perche l’aria non poteua entrare, e diſcender nel can.
nello a pigliarſelo in capo, come ſaria ſtato neceſſario per
eſtruderlo
.
Ma poi entrato queſto nell’ aria libera, benche
foſſe
di già molto rafreddato, e condenſato, nulladimeno
eſſendo
però ancora più leggiero dell’aria ambiente, que-
ſta
faceua il ſuo offitio d’eſtruderlo.

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