Gallaccini, Teofilo, Trattato sopra gli errori degli architetti

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3014DEGLI ERRORI DEGLI ARCHITETTI gamento, e per poterſi procacciare altro lavoro. Laonde le fabbriche fatte da
tali Muratori in brev’ora ſcuoprono i difetti loro, calando, aprendoſi, e rovi-
nando.
E queſta è la ragione, per la quale gli antichi Romani avevano i Curato-
ri delle fabbriche così pubbliche, come private, i quali rivedevano, ed approvava-
no le fabbriche allegate ai fabbricatori dal Pretore, e le giudicavano come inten-
denti, o ſecondo veniva loro riferito dai Capimaeſtri dei Muratori, e dagli Ar-
chitetti, o da altri Periti a darne il giudizio loro.
Onde il Budeo nelle Annota-
zioni alle Pandette nel Titolo Ad Legem Juliam repetundarum, nel paragrafo =
Ne in accept.
Jurat. dice in queſta maniera. Probatum autem, & approbatum o-
pus dicitur, quod magiſtri opificiorum evocati inſpectum, retulerunt eſſe ido-
neum, &
recte factum. Dipoi ſoggiunge un luogo di Cicerone nella VI. delle
Verrine, e particolarmente là, dove introduce uno de’tutori di Junio pupillo fi-
gliuolo di P.
Junio. Egli dice del Tempio di Caſtore, eſſendo Conſoli L. Silla e
Q.
Metello, Cajo Verre Pretore voleva, che il detto Pupillo foſſe obbligato a far
le colonne perpendicolari.
= Locatur opus id, quod ex mea pecunia reficiatur:
ego me refecturum eſſe dico: probatio futura eſt tua, qui locas: prædibus, & præ-
diis populo cautum eſt:
& ſi non putas cautum, ſcilicet, tu Prætor in mea bo-
na, quos voles, immittes?
& c.
E poco più oltre lo ſteſſo Budeo aggiunge = Probare vero, & approbare Re-
demtoris eſt, non locatoris;
eſt enim approbare, quod Cicero fere probare dicit,
efficere, ut probum, &
rectum dijudicetur id, quod quis facit, vel dicit. .. ..
E paſſate poche linee = Opus autem probare, eſt, ut vulgus loquitur, recte,
&
probe conſummatum præbere. . e ſegue = Paulus ſupra in Tractatu Locati.
Si in lege locationis hoc comprehenſum eſt, ut arbitratu domini opus approbe-
tur, perinde habetur ac ſi viri boni arbitratu comprehenſum eſſet = Tali Cura-
tori delle fabbriche avevano cura d’approvar le opere degli edificatori;
che ſe
riuſcivano buone, le approvavano, e per teſtimonianza di tale approvazione ne face-
vano memoria nelle Iſcrizioni intagliate nelle pietre.
E però in un marmo antico
ſopra la Porta volta a Settentrione della Città di Roma ſi legge così =
L. NVMISTRONIVS. L. F. DECIAN.
C. LVCIVS M. F.
M. FVNTIVS. L. F. MESS.
AEDILES. PORTAS. TVRRES.
MVRVM. EX. S. C.
FACIVND. CVRARVNT.
IDEMQVE PROBARVNT.
Nell’acquedotto dell’ Acqua Claudia preſſo a S. Tommaſo dei Cattivi.
PVBLIVS CORNELIVS P. F. DOLABELLA.
C. JVNIVS. Q. F. SILANVS. FLAMEN. MARTIAL.
EX. S. C.
FACINVDVM. CVRAVERVNT. IDEMQ. PROBAVERVNT.
E in un altro Arco fra l’ Aventino, e il Tevere, dove oggi ſi dice Marmorata.
P. LENTVLVS. CN. F. SCIPIO.
T. QVINCTIVS. CRISPINVS. VALERIANVS.
EX. S. C.
FACIVNDVM. CVRAVERE. IDEMQ. PROBAVERE.
E nel Ponte Ceſtio, oggi di S. Bartolommeo.
L. FABRICIVS. L. F. CVR. VIAR. FACIVNDVM. CVRAVIT.
IDEMQ. PROBAVIT.
Q. LEPIDVS. M. F. M. LOLLIVS. M. F. COS. EX. S. C.
PROBAVERVNT.
E come ſi vede preſſo Franceſco Albertino nel ſuo Libro de Roma

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