Zonca, Vittorio, Novo teatro di machine et edificii : per uarie et sicure operationi; có le loro figure tagliate in Rame é la dichiaratione e dimostratione di ciascuna; opera necesaria ad Architetti, et a quelli ch di tale studio si dilettano

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7866NUOVO THE ATRO ilmolinello, verſo la deſtra mano, ciò faito lo apre, come ſe fuſſe vno telaio
di fineſtra, appoggiandolo ad alcuni legni, come ſi vede nel diſſegno, ne
caua il foglio ſtampato, poi con ambe le mani piglia quei mazzi rotondi
pieni di lana, bagnandoli nella tinta fatta di negro fumo, raggia &
oglio di
lino, &
con hauerli percoſſi inſieme due volte ò più percote con queſtii
punzoni che ſono nel telaio, poi lo riſſerra, ritorna guidat ilcarro alla ſini-
ftra, poi preme con la mazza la vite, &
ritorna medeſimamente à ſtampare,
&
coſi ſtampano à foglio per foglio inſinito numero di carte. Tutta queſta
machina, ò torchio ſi fabrica dilegno di larice, con cauicchie del medeſimo
ſenza alcuna ſorte di chiodi di ferro, talmente ch’ella ſi può disfare, &
por-
tar in qualunque luogo.
Il molinello hà il fuſo, & il ſuo manico di ferro ſiſſo
nella parte inferiore della ſopradetta tauola, che hà le ſponde, ma la corda
ch’è auolta ad eſſo molinello è con vn capo legata ad vn chiodo ſotto detta
tauola, &
con l’altro capo (paſſando ambe dui per vn buco quadrato di vna
tauola polta di ſotto da quella da le ſponde) è affermata ad vn chiodo nella
corda del carro, talmente che voltando il manico del molinello verſo la vite,
l’operante ſpinge il carro verſo quella, &
riuoltando indietro il manico, riti-
ra ilcarro indietro.
Oltra à ciò iltelaio di ſopra che viene ſpinto dalla vite è
fatta dicarta pecora, accioche calcando, &
ſtampando non ſi ſtracci la carta
che vi ſta ſotto, nella quale s’im primono le lettere.
La ragione adunque di queſta machina dipende tutta dalla compoſition
della vite, &
di quella dell’ aſſe nella ruota, dalla vite à quattro capi, come hò
detto, che fa tutta l’operatione dalla parte di ſopra, &
dal molinello, perche
piglia l’origine ſua dall’aſſe nella ruota, come ho detto, dal qual aſſe, come
s’intenda mi ricorda nella machina del carro delle Zaffoſina hauer dichiara-
to.
Delle viti ſimilmente, & delle ſue ragioni nel principio di queſto libro
ho dichiarato, quelle che hanno il mouimento loro più cardo, &
quelle che
I’hanno più veloce, ſi come è la preſente, del preſente torchio, che dicono à
quattro capi.
La ragion delle quali, benche alcuneo, ma più propriamente
alla leua ſi poſſano attribuire, &
queſte viti, & delle differentie loro, & come
ſi facciano, dirò vn giorno particolarmente, non eſſendo queſta materia ſtz-
ta trattata d’alcuno quanto il biſogno richiederia, benche Giacobo Beſſon
11Giacc.
Bef--
fon ĩ
pric.
l. 10.
c. 11.
Vitr.
l.9.c.
11.
nel Teatro delle ſue Machine ne habbia vn poco accenato, &
ſimilmente Vi-
truuio nella deſcrition della Coclea habbia toccato due maniere di viti con
quelle parole, diuiduntur circinationis eorum tonantibus in partes quatuor,
vel octantibus in partes octo.
Nelle quali parole par ch’intenda di due he-
lici, ouero vermi.

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