537DI VITRUVIO.
ſiere d’una coſa, abbia dovuto
aver anche un altro cervello, e
molto più di abilità per digerirne
l’ idea, di quanti poſcia dopo di
lui hanno travagliato nell’applica-
zione di condurla all’ultima ſua
perfezione. Avendo i Greci, che
ſono ſtati i Padri dell’Architettu-
ra, come lo furono della maggior
parte delle altre ſcienze, laſciate
molte opere tanto in fabbriche,
quanto in iſcritti, conſiderate al
tempo di Vitruvio come i modelli
di quanto poteaſi avere di più com-
pito in queſt’ arte; fece Vitruvio
ſcopo ſuo principale il ſeguirli e
l’ imitarli; e perciò ei compoſe
il ſuo libro, di quanto d’eccellen-
te e di raro in tutte coteſte opere
raccolſe. Il che deve far credere,
ch’ egli non abbia tralaſciata cos’
alcuna di quelle che poteano ap-
partenere a formar queſt’idea ge-
nerale del bello e del buono: poi-
chè non v’ha apparenza, che po-
teſſe qualche coſa ſcappare ad
aver anche un altro cervello, e
molto più di abilità per digerirne
l’ idea, di quanti poſcia dopo di
lui hanno travagliato nell’applica-
zione di condurla all’ultima ſua
perfezione. Avendo i Greci, che
ſono ſtati i Padri dell’Architettu-
ra, come lo furono della maggior
parte delle altre ſcienze, laſciate
molte opere tanto in fabbriche,
quanto in iſcritti, conſiderate al
tempo di Vitruvio come i modelli
di quanto poteaſi avere di più com-
pito in queſt’ arte; fece Vitruvio
ſcopo ſuo principale il ſeguirli e
l’ imitarli; e perciò ei compoſe
il ſuo libro, di quanto d’eccellen-
te e di raro in tutte coteſte opere
raccolſe. Il che deve far credere,
ch’ egli non abbia tralaſciata cos’
alcuna di quelle che poteano ap-
partenere a formar queſt’idea ge-
nerale del bello e del buono: poi-
chè non v’ha apparenza, che po-
teſſe qualche coſa ſcappare ad