1gregati de'raggi nelle riflessioni sopra le superficie QP e BD saranno pro
porzionali ai triangoli OQP, IBD “ quorum duorum triangulorum nullus
unquam erit qui dubitari possit QOP non esse minorem BID, cum anguli
Q e P trianguli QOP acutiores sint angulis B et D trianguli BID, ex sup
posito ” (Speculat. lib., Venetiis 1599, pag. 188). E perciò la superficie QP
sarà meno riscaldata della superficie BD.
porzionali ai triangoli OQP, IBD “ quorum duorum triangulorum nullus
unquam erit qui dubitari possit QOP non esse minorem BID, cum anguli
Q e P trianguli QOP acutiores sint angulis B et D trianguli BID, ex sup
posito ” (Speculat. lib., Venetiis 1599, pag. 188). E perciò la superficie QP
sarà meno riscaldata della superficie BD.
Il Boulliaud poi seguì queste stesse norme nella proposizione XXXVI
del suo trattato De natura lucis, che è così formulata ed è un eco di quella
di Vitellione: “ Lux primaria cum secundaria idest, incidens cum repercussa
coniuncta plus calescunt ” (Parisiis 1638, pag. 55). D'onde ne conclude che
nell'estate il lume secondario si unisce col primario come nella figura 51,
e nell'inverno si separano a vicenda come si vede nel figura 50. “ Ae
state enim lumen secundarium cum primario unitur.... hieme separantur
ad invicem ” (ibi).
del suo trattato De natura lucis, che è così formulata ed è un eco di quella
di Vitellione: “ Lux primaria cum secundaria idest, incidens cum repercussa
coniuncta plus calescunt ” (Parisiis 1638, pag. 55). D'onde ne conclude che
nell'estate il lume secondario si unisce col primario come nella figura 51,
e nell'inverno si separano a vicenda come si vede nel figura 50. “ Ae
state enim lumen secundarium cum primario unitur.... hieme separantur
ad invicem ” (ibi).
Ma il Benedetti procede più oltre nella sua dimostrazione, ed è qui dove
incomincia a specular da sè stesso lasciandosi lungamente indietro il pol
lacco Autore della Prospettiva più antico. “ Quod vero attinet ad maiorem
quantitatem luminis super Terrae superficiem imaginemur radium AQ (fig. 52)
117[Figure 117]
incomincia a specular da sè stesso lasciandosi lungamente indietro il pol
lacco Autore della Prospettiva più antico. “ Quod vero attinet ad maiorem
quantitatem luminis super Terrae superficiem imaginemur radium AQ (fig. 52)
117[Figure 117]
Figura 52.
cuius respectu etiam imaginemur duos super
ficiei Terrae situs, quorum unus sit QO, cui
dictus radius sit perpendicularis, et alter QP
cui radius AQ ex obliquo incidat. Imaginemur
ergo triangulum QOP, cuius angulus O rectus
est ex supposito, unde QO minor erit QP,
ex XVIII primi Euclidis. Hinc fit ut super QO
cadat universum lumen quod super QP diffun
ditur. Sit QU aequalis QO et sit imaginatione
protracta UN aequidistans POA, unde QU il
luminata erit a radio NQ minore radio Aque
ergo minus calida erit superficies QU ipsius
terrae, quam QO, quia maius lumen in se maiorem calorem includit quod
manifeste apparet in radiorum unione mediante reflexione aut refractione ”
(Speculat. lib. cit., pag. 188).
cuius respectu etiam imaginemur duos super
ficiei Terrae situs, quorum unus sit QO, cui
dictus radius sit perpendicularis, et alter QP
cui radius AQ ex obliquo incidat. Imaginemur
ergo triangulum QOP, cuius angulus O rectus
est ex supposito, unde QO minor erit QP,
ex XVIII primi Euclidis. Hinc fit ut super QO
cadat universum lumen quod super QP diffun
ditur. Sit QU aequalis QO et sit imaginatione
protracta UN aequidistans POA, unde QU il
luminata erit a radio NQ minore radio Aque
ergo minus calida erit superficies QU ipsius
terrae, quam QO, quia maius lumen in se maiorem calorem includit quod
manifeste apparet in radiorum unione mediante reflexione aut refractione ”
(Speculat. lib. cit., pag. 188).
Galileo poi compendiò e ridusse all'intelligenza di Simplicio questa dimo
strazione del Benedetti, nella Giornata I de'Due Massimi Sistemi (Alb. I, 91)
ma nessuno de'due grandi Maestri riuscì a formulare la legge dell'inten
sità proporzionale al seno dell'angolo dell'incidenza. Questo teorema, così
l'Ottica che la Termologia, lo derivarono dalla legge meccanica della per
cossa, non dimostrata prima del 1644.
strazione del Benedetti, nella Giornata I de'Due Massimi Sistemi (Alb. I, 91)
ma nessuno de'due grandi Maestri riuscì a formulare la legge dell'inten
sità proporzionale al seno dell'angolo dell'incidenza. Questo teorema, così
l'Ottica che la Termologia, lo derivarono dalla legge meccanica della per
cossa, non dimostrata prima del 1644.
Il considerar che s'ebbe a fare allora come un raggio incidente o di
luce o di calore serba nell'illuminare e nel riscaldare le medesime leggi di
un grave che percotesse con quella stessa incidenza una superficie, conferì
moltissimo a confermare i discepoli di Galileo, a'quali si deve la dimostra
zione di quel Teorema della percossa, nell'opinione degli ignicoli materiali,
luce o di calore serba nell'illuminare e nel riscaldare le medesime leggi di
un grave che percotesse con quella stessa incidenza una superficie, conferì
moltissimo a confermare i discepoli di Galileo, a'quali si deve la dimostra
zione di quel Teorema della percossa, nell'opinione degli ignicoli materiali,