Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

Table of figures

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1104[Figure 104]
gli antichi alcune croſte fatte di arena, & di
calce
, & minute teſtole, nellequali ui andaua
la
quarta parte di Teuertino piſto: uſauano an­
che
alcuni quadrelli groſſi un dito, larghi due,
lunghi
altrettanto, che ſtauano in taglio, aſſi­
migliando
le ſpiche.
queſte polite figure, & lu­
ſire
erano ſi, che non ſi uedeuano le commiſſu­
re
, una minima pietra, che uſciſſe de i termi­
ni
: però erano mirabilmente piane, & diſteſe,
& ſpecialmente uaghe.
coſi eſpongono gli altri:
ma
io dico che uanno altramente.
queſie erano
nel
pauimento poſte, accioche l'acqua, & l'hu­
midità
non paſſaſſe alla trauatura, erano piane,
& ſopra queſte era una mirabil croſta di mar­
mo
peſto d'arena, & di calce, che Vitr. chiama Lorica aſſai ben groſſa, laquale copriua quel la­
uoro
fatto a ſpiche, come ſi uede nelle ruine antiche, & quel lauoro a ſpiche non è come pone il
Filandro
, ma come è per la proſſima figura dimoſtrato, ſecondo l'eſſempio tolto dallo antico, &
erano
della grandezza di queſto quadro che contiene la figura, & groſſe un'oncia: & queſte coſe
ſi
uſauano al coperto.
Maſotto l'aere ui biſognaua altra manifattura, eſſendoui maggior pe­
ricolo
per li ghiacci, per la humidità, & per l'ardore: però biſogna fare due mani di tauolati
uno
attrauerſo dell'altro, che ſiano ben inchiodati inſieme, dipoi col terrazzo nuouo biſogna me­
ſcolar
due parti di teſtola piſta, & due parti di calce a cinque riſpondino nella meſcolanza, che ſi
fa
col detto terrazzo.
Fatto il letto di ſotto indur ui biſogna la ſeconda croſta alta un piede, ſo­
pra
laquale ui ua l'anima, ſopra l'anima il pauimento come è ſtato detto, che nel mezo ſia gonfio,
& colmo ſi, che in dieci piedi habbia due dita di colmo: ilqual pauimento ſia fatto, di quadri groſ­
ſi
due dita, con queſta manifattura noi potemo aſſicurarci dal danno delle pioggie, & de i ghiacci.

Ma
per le politure, & ſpianamenti egli ſi piglia un pezzo di piombo, o di ſelice, di molto peſo
ſpianato
, & quello con funi tirato ſu, & giu, di qua, & di la ſopra il pauimento ſpargendoui ſem
pre
della arena aſpera, & dell'acqua iſpiana il tutto: & ſe gli anguli, & le linee del ſelicato non
ſono
conformi, queſto non ſi puo far commodamente: & ſe'l pauimento, è con oglio di lino frega­
to
rende un luſtro, come ſe fuſſe di uetro.
Similmente ſarà buono ſpargerui della Amurca, o
gettarui
piu uolte ſopra dell'acqua, nellaquale ſia ſtata eſtinta la calce: & ſe uuoi acconciare un
terrazzo
rotto prendi una parte di tegole piſte, & due di bolo armeno, & incorpora con raſa
preſſo
al fuoco, & ſcaldato che harai il terrazzo, gettaui ſopra queſta materia, & poi con un
ferro
caldo ſtendila gentilmente.
Et coſi farai ancho ſe col marmo poluerizato meſcolerai cal­
cina
bianca cruda in acqua bogliente, & laſciata ſeccare.
Fatto queſto tre, o quattro fiate impa­
ſterai
con latte, & con quel colore, che ti piacerà di dare.
& ſe uoleſſi far parere l'opera di mu­
ſaico
, poni la detta materia nelle forme, dandoli quel color che ti piace, ma poi dalli l'oglio cal­
do
, ouero impaſta con colla di cacio il marmo tamigiato, pur che la colla ſia ſtemprata con chia­
ra
d'uuoua ben battuta, poi ui metti la calce, & impaſta.
Di macer ar la calce per biancheggiare, & coprirei
pareti
.
Cap. II.

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