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SIGNOR MARCHESE.
LA rara gentilezza e cor-
teſia colla quale il Sig.
Marcheſe mio Signore mi
accolſe e ricevè, nel paſ-
ſare che per Verona io
feci, alloraquando veniva a quefta Sere-
niſſima Corte d’ Auguſta, reſtommi tal-
mente fiſſa nell’animo, che mai non fia
ch’io poſſa dimenticarmene, nè per lun-
ghezza di tempo, nè per gran tratto
teſia colla quale il Sig.
Marcheſe mio Signore mi
accolſe e ricevè, nel paſ-
ſare che per Verona io
feci, alloraquando veniva a quefta Sere-
niſſima Corte d’ Auguſta, reſtommi tal-
mente fiſſa nell’animo, che mai non fia
ch’io poſſa dimenticarmene, nè per lun-
ghezza di tempo, nè per gran tratto