Lorini, Buonaiuto , Le fortificationi, old version (312 p.), 1609

Table of figures

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[Figure 12]
[Figure 13]
[Figure 14]
[Figure 15]
[Figure 16]
[Figure 17]
[Figure 18]
[Figure 19]
[Figure 20]
[Figure 21]
[Figure 22]
[Figure 23]
[Figure 24]
[Figure 25]
[Figure 26]
[Figure 27]
[Figure 28]
[Figure 29]
[Figure 30]
[Figure 31]
[Figure 32]
[Figure 33]
[Figure 34]
[Figure 35]
[Figure 36]
[Figure 37]
[Figure 38]
[Figure 39]
[Figure 40]
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1
DIVERSI COMPARTIMENTI DI CIR COLI.
Il circolo HI, ouero la linea circolare, che forma perfettamente la
rotondita de'corpi sferici, ſopra il ſuo centro A, ſi compartirà ſempre
per metà, tirando la linea CB, che paſſi ſopra ed eſſo ſuo centro, che
tanto ſarà lo ſpatio della ſuperficie AH, quanto A I.
20[Figure 20]
Sarà forma circolare la più perfetta di tutte le altre, atteſo che viem
formata con vna ſola linea ſopra il ſuo centro, doue neceſſariamente
viene d'ogni intorno ad eſſer tirata con egual proportione, ſenza al­
lontanarſegli, o auuicinarſegli più in vna parte che nell'altra.
Et però
tutti i compartimenti, che ſi faranno dal predetto centro alla ſua
circonferenza, verranno tra loro eguali; ſeruendone tal forma per
fondamento, & per ſicura guida in tutte le operationi, nel for­
mare quelli corpi, o ſuperficie, che ne poſſono occorrere, e maſſi­
me per cauare gli angoli, che nelle ſeguenti Fortezze ſi moſtreran­
no.
E prima per lo più facile proporremo il voler dal preſente
circolo AB, cauare il quadro perfetto, dalquale ſe ne potrà haue­
re la regola da compartire tutte l'altre forme di angoli diuerſi;
cioè compartiſcaſi la detta circonferenza in quattro parti egua­
li AC, & BC, tirando le linee da vn punto all'altro, ſi hauera for
mato il predetto quadro.
21[Figure 21]
Et volendo formare le figure di cinque, o di ſei angoli, & gli al
tri, che ſeguono, ſi compartirà ſempre la circonferenza in quel
numero di parti, ouero angoli, che ſi vorrà, tirandoſi poi le linec
nel modo, che s'è detto.
Et queſto ſi chiama compartire per prat
tica.
Ci ſono anco altri modi, & altre regole di far tali compartimen
ti, per theorica, liquali moſtreremo, non perche ſia neceſſario il
ſaperli, ma ſi noteranno, come piaceuolezze Geometriche; atte­
ſo, che il vero, & giuſto compartimento è quello, che ſi fa con
l'apertura del compaſſo per prattica.
Et prima per deſcriuere il
pentangolo, ch'è figura di cinque angoli, ſi formerà il circo­
lo di quella grandezza, che douerà eſſer fatto il ſuo diametro,
che poniamo ſia il CD, diametro perpendicolare, & la EF, ori
zontale, ſi che venga a compartire in quattro parti eguali la ſua
circonferenza; compartendo poi vna delle due parti del mezo
diametro, in mezo; che ſarà in F, doue ſi fermerà vna punta
del compaſſo, allargando l'altra ſino alla circonferenza di mezo
in D, & tirando il ſemicircolo ED, ſi noterà il ſegno E, dalqua­
le ſi tirerà vna linea retta, ſino al D, che ſarà ED, laquale ver­
rà ad eſſere vna delle cinque parti del quintangolo, o pentango
lo, che doueuamo moſtrare.
22[Figure 22]
Il compartimento de' ſei angoli ſarà il più facile; atteſo che di
tutti i citcoli deſcritti co'l compaſſo, la ſua circonferenza contie­
ne ſei volte quanto ſarà la ſua apertura, da che auien poi, che il
compaſſo ſia appellato ſeſto.
23[Figure 23]
Il ſettimo angolo, che ſegue, ſi trouerà, ſe con la ſteſſa apertu­
ra del compaſſo ſi noterà la linea BC, nella ſua circonferenza no
tando poi la metà di quella, che ſarà in D, doue ſi tirerà la linea
perpendicolare ſopra il ſuo centro, che ſarà AD, & replicata ſet­
te volte nella circonferenza, formerà la figura propoſta de gli ſet­
te angoli.

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