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Capitani di parte n. neri filza n.1470, 1582, A.S.F

C. 5r

Richiesta di pagamento da parte di Giovanni di Lode francese “segatore” per i lavori eseguiti a Pratolino.

C. 9r

Pasquino del Poccia, di mestiere vetturale, supplica di essere graziato della condanna inflittagli per non aver obbedito all’ordine di portare rena a Pratolino in quanto vetturale di viaggio. Si informa che al supplicante in passato, per sette volte, gli sia stato comandato di eseguire tale lavoro e che per altrettante volte sia risultato disobbediente.

C.10r

Mariotto di Raffaele del pupillo, povero contadino chiede grazia della condanna per non aver eseguito l’ordine di portare rena a Pratolino in quanto impegnato a portare vino per il Granduca nelle cantine del Palazzo Ducale. Non volendo portare tale staia a Pratolino preferisce pagare ma essendo povero, con due figlie e avendo sempre obbedito chiede grazia ed elemosina per questa volta. Il supplicante risulta però più volte disubbidiente e dunque deve portare rena e mezzane senza essere pagato o pagare il corrispettivo in denaro.

C.11r

Giuliano di Bonello, di mestiere vetturale, chiede di essere graziato per la condanna infittagli per non aver portato stipa a Pratolino in quanto aveva i muli in viaggio. Produce fede Francesco Boveregli Prete in Santa Lucia a Settimello che usa i muli del vetturale per viaggiare come anche Bartolomeo Ferravecchi , Antonio del Rosso e Antonio del Berna conduttori che si sono serviti dei muli per vettureggiare.

C.12r

Meo di Giovannino, oste, supplica di essere graziato dalla condanna inflittagli per non aver obbedito all’ordine di portare rena a Pratolino in quanto impegnato nelle faccende dell’osteria e pagare alla Gabella del sale e la tassa secondo gli ordini ricevuti. Produce fede del sottocavaliere della Gabella del sale in quanto il 16 di Ottobre 81 il supplicante notificò la Gabella per prestare a vettura.

C.13r

Pippo di Giovanni di Nannicino supplica di essere graziato dalla condanna inflittagli per non aver obbedito all’ordine di portare rena a Pratolino in quanto impegnato a portare grano dallo stato di Siena sebbene desideroso di servire S.A.S. Il condannato non ha ubbidito due volte. Produce fede il Prete Ruggeri di Pratovecchio rettore della chiesa di San Donato e del suo Sindaco e suo popolo che il detto Pippo ha una mula che ha il bardellone e va ai mercati per comprare grani e altre cose per la bottega.

C.14r

Stefano di Giuliano, in passato“ferravecchio”, supplica di essere graziato dalla condanna per non aver obbedito all’ordine di portare rena a Pratolino in quanto non abile, malato e mendico. Il supplicante è stato comandato cinque volte di portare staia a Pratolino. Produce fede Francesco Gherardini parrocchiano del suo popolo e del rettore essere povero, mendico, infermo e vecchio con due figlie e un maschio che non lo aiuta.<7/p> C.15r

Alessandro di Gabriello, oste e fornaio, supplica di essere graziato dalla condanna inflittagli per non aver obbedito all’ordine di portare rena a Pratolino in quanto sostiene che gli ostieri non abbiano tale obbligo. Al detto Alessandro fu comandato 4 volte e per la sua disubbidienza è stato condannato come universalmente gli altri ostieri.

C.16r

Lorenzo di Matteo, supplica di essere graziato dalla condanna inflittagli per non aver obbedito all’ordine di portare rena a Pratolino ma averla fatta portare da certi renaioli in quanto vecchio e mendico. Produce fede Preti Giovanni sagrestano all’Impruneta, esser povero e infermo e di età di più di 70 anni.<7

C.17r

Battista di Bartolomeo, Bottegaio e Panettiere, supplica di essere graziato dalla condanna inflittagli per non aver obbedito all’ordine di portare rena a Pratolino in quanto in possesso di un solo cavallo e inoltre sostiene che i bottegai non hanno tali obblighi. Il detto supplicante per otto volte è stato comandato di portar rena e non ha mai ubbidito, per questo condannato come tutti gli altri. Produce fede il rettore di Santa Maria a Castagnuolo, Stefano di Michele e di Bartolomeo rettore di detto posto essere vero che è bottegaio e panettiere e ha un solo cavallo.

C. 18

Filippo di Graziadio, Muratore, supplica di essere graziato dalla condanna inflittagli per non aver obbedito all’ordine di portare rena a Pratolino in quanto zoppo e per questo si serve del suo unico mulo per camminare.

C. 19

Bartolomeo di Benedetto Tartugli, bottegaio semplice, supplica di essere graziato dalla condanna inflittagli per non aver obbedito all’ordine di portare rena a Pratolino asserendo di non essere obbligato e inoltre impegnato a pagare cinque matricole a testa doppia. Il supplicante risulta disubbidiente gia due volte e comunque obbligato ad assolvere il suo debito come tutti gli altri anche se paga cinque matricole.

C. 56

Niccolo di Mariotto del Pela, supplica di essere graziato dalla condanna inflittagli per non aver obbedito all’ordine di portare stipa a Pratolino in quanto possiede un cavallo malato. Le motivazioni del supplicante non sono state autentiche e per questo condannato a portare staia a Pratolino o a pagare quanto stabilito.

C. 60

Francesco di Zanobi bottegaio, supplica di essere graziato dalla condanna inflittagli per non aver obbedito all’ordine di portare staia e altre robe a Pratolino asserendo che quando gli fu impartito tale ordine era impegnato per mercati a procurarsi roba per la bottega, per se e i suoi figli. Inoltre deve pagare le matricole, le tasse e la pigione per essere libero. Il supplicante risulta avere figli piccoli, essere poverissimo e con il padre di età decrepita.

C. 199

Si comunica che è stato ordinato, a chi si occupa dei disobbedienti, di pagare chi ha prestato opera e sollecitare chi risulta non giustificato. Vi sono inoltre dei disubbidienti che non si sa come impiegare ma che sono disposti a portare rena per altrettanta valuta. Si suggerisce a V.A.S di concedere tale richiesta così che sia soddisfatto il quantitativo di rena necessario alla Fabbrica.

C. 221

Giovanni di ser Jacopi riconduce alla memoria di V.A.S la necessità di fare pubblica commissione che nessuno lavori i terreni in prossimità dei condotti che dal Monte Asinaia e da Bivigliano arrivano a Pratolino. Tale pubblicazione verrà portata da uno dei vettori del popolo che avranno cura dell’esecuzione.

C. 387

Richiesta di pagamento per conto di Bast(iano) di Brat(olomeo) fattore, il quale si è preso cura di sollecitare le opere e altri affari per la Fabbrica di Pratolino come il suo antecessore Francesco Gorini ministro della Fabbrica salariato.

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