1dolo in archi di cicloide, e allora sarebbe tolta ai costruttori degli Orologi
ogni sollecitudine di far sì che quelle stesse vibrazioni vadano più ristrette
che sia possibile, e non sarebbe negli usi nautici alterata la regolarità del
moto da'sussulti della nave, perchè, divarichi pure il pendolo quanto si
vuole, si manterranno in ogni modo isocrone le sue corse e ricorse.
ogni sollecitudine di far sì che quelle stesse vibrazioni vadano più ristrette
che sia possibile, e non sarebbe negli usi nautici alterata la regolarità del
moto da'sussulti della nave, perchè, divarichi pure il pendolo quanto si
vuole, si manterranno in ogni modo isocrone le sue corse e ricorse.
Come segno ultimo perciò a cui tendere, nel perfezionamento degli Oro
logi, specialmente nautici, all'insigne inventore paravasi innanzi la Cicloide.
Ma in che modo farne l'applicazione? La difficoltà era tale che a superarla
si ricercava l'esplorazione e la scoperta di un nuovo campo geometrico. E
l'Huyghens attese veramente a questa esplorazione e fece questa scoperta,
29[Figure 29]
logi, specialmente nautici, all'insigne inventore paravasi innanzi la Cicloide.
Ma in che modo farne l'applicazione? La difficoltà era tale che a superarla
si ricercava l'esplorazione e la scoperta di un nuovo campo geometrico. E
l'Huyghens attese veramente a questa esplorazione e fece questa scoperta,
29[Figure 29]
Figura 21.
venendogli giusto l'occasione di farla da quel pen
dolo conico, di che si parlava più sopra.
venendogli giusto l'occasione di farla da quel pen
dolo conico, di che si parlava più sopra.
Udimmo come infino dal 1656 avesse pensato
d'applicare all'Orologio questa nuova maniera di
pendolo, e soggiunge anzi nel luogo citato che ne
furon veramente costruiti alquanti di così fatti Oro
logi con felice successo. Pure l'applicazione del
pendolo conico presentava qualche difficoltà mag
giore di quella del pendolo piano. Il filo non si
poteva applicare al prolungamento dell'asse della
ruota regolatrice, ma conveniva sospenderlo a un
braccio infisso in quel medesimo asse. Conveniva
inoltre di dare allo stesso filo un'appoggiatura, che
gli facesse insieme da falsaredine. Così veramente
ideò ed eseguì il sagace Inventore: “ Axis DH
(fig. 21) ad horizontem erectus intelligendus est,
ac super polis duobus mobilis. Huic ad A affixa
est lamina, latitudine aliqua praedita, curvamque
secundum lineam AB .... Pondus illi affixum F.
Dum axis DH in sese vertitur, filum BGF in rectam
lineam extensum, sphaerulam F una circumducit, ita ut circulos horizonti
parallelos percurrat qui maiores minoresve erunt, prout maiori aut minori
vi axis DH ab rotis Horologii in tympanidium K agentibus, incitabitur ”
(ibi, pag. 186).
d'applicare all'Orologio questa nuova maniera di
pendolo, e soggiunge anzi nel luogo citato che ne
furon veramente costruiti alquanti di così fatti Oro
logi con felice successo. Pure l'applicazione del
pendolo conico presentava qualche difficoltà mag
giore di quella del pendolo piano. Il filo non si
poteva applicare al prolungamento dell'asse della
ruota regolatrice, ma conveniva sospenderlo a un
braccio infisso in quel medesimo asse. Conveniva
inoltre di dare allo stesso filo un'appoggiatura, che
gli facesse insieme da falsaredine. Così veramente
ideò ed eseguì il sagace Inventore: “ Axis DH
(fig. 21) ad horizontem erectus intelligendus est,
ac super polis duobus mobilis. Huic ad A affixa
est lamina, latitudine aliqua praedita, curvamque
secundum lineam AB .... Pondus illi affixum F.
Dum axis DH in sese vertitur, filum BGF in rectam
lineam extensum, sphaerulam F una circumducit, ita ut circulos horizonti
parallelos percurrat qui maiores minoresve erunt, prout maiori aut minori
vi axis DH ab rotis Horologii in tympanidium K agentibus, incitabitur ”
(ibi, pag. 186).
Lo studio della forza che fa descrivere alla palla tanto più ampii cer
chi, quanto la vertigine dell'asse è più concitata, fece sì che l'Huyghens
riuscisse a formulare i XIII Teoremi De vi centrifuga, e dalla lamina AB,
sulla quale s'appoggia il filo, scaturì la teoria delle Evolute. È facile infatti
vedere che la figura del conoide, sulla superficie del quale s'aggira sem
pre nell'alzarsi e nell'abbassarsi la palla, dipende dalla curvatura di quella
lamina. Or ecco il primo problema, che occorse di risolvere in questo pro
posito al gran Geometra olandese: Perchè sempre i tempi de'circuiti si
mantengano uguali, di che figura dee essere il conoide, sulla superficie del
quale, ne'suoi giri or più alti or più bassi si mantiene la palla? O altrimenti:
chi, quanto la vertigine dell'asse è più concitata, fece sì che l'Huyghens
riuscisse a formulare i XIII Teoremi De vi centrifuga, e dalla lamina AB,
sulla quale s'appoggia il filo, scaturì la teoria delle Evolute. È facile infatti
vedere che la figura del conoide, sulla superficie del quale s'aggira sem
pre nell'alzarsi e nell'abbassarsi la palla, dipende dalla curvatura di quella
lamina. Or ecco il primo problema, che occorse di risolvere in questo pro
posito al gran Geometra olandese: Perchè sempre i tempi de'circuiti si
mantengano uguali, di che figura dee essere il conoide, sulla superficie del
quale, ne'suoi giri or più alti or più bassi si mantiene la palla? O altrimenti: