V.
Quando prima pubblicatosi all'Aja l'Horologium il principe Leopoldo
e il Viviani, coll'intenzione di rivendicare a favor di Galileo la priorità della
scoperta, inviarono i due disegni e la Storia del ritrovamento del pendolo,
perchè, per mezzo del Boulliaud, capitassero in Olanda; l'Huyghens e nel
commercio epistolare co'Nostri e in pubblico si tacque, aspettando ad aprir
l'animo suo a più propizia occasione. E l'occasione venne giusto in sul
l'atto di pubblicar solennemente l'Orologio Oscillatorio, dedicato il dì 25 di
Marzo 1673 a Luigi XIV.
e il Viviani, coll'intenzione di rivendicare a favor di Galileo la priorità della
scoperta, inviarono i due disegni e la Storia del ritrovamento del pendolo,
perchè, per mezzo del Boulliaud, capitassero in Olanda; l'Huyghens e nel
commercio epistolare co'Nostri e in pubblico si tacque, aspettando ad aprir
l'animo suo a più propizia occasione. E l'occasione venne giusto in sul
l'atto di pubblicar solennemente l'Orologio Oscillatorio, dedicato il dì 25 di
Marzo 1673 a Luigi XIV.
Nella Prefazione infatti all'Opera, dopo aver rimproverati coloro che,
parecchi anni decorsi dal 1658, attribuirono a sè o a'loro connazionali l'in
venzione del pendolo automatico, avventa aguzzando più che mai la penna
così fatte parole: “ Qui vero Galileo primas hic deferre conantur, si ten
tasse eum non vero perfecisse inventum dicant, illius magis quam meae
laudi detrahere videntur, quippe qui rem eamdem, meliori quam ille eventu
investigaverim. Cum autem vel ab ipso Galileo vel a filio eius, quod nuper
voluit vir quidam eruditus, ad exitum perductum fuisse contendent, horo
logiaque eiusmodi re ipsa exhibita, nescio quomodo sibi creditum iri spe
rent, cum vix verisimile sit adeo utile inventum ignoratum manere potuisse
annis totis octo, donec a me in lucem ederetur ” (Op. Var. ibi, pag. 32).
parecchi anni decorsi dal 1658, attribuirono a sè o a'loro connazionali l'in
venzione del pendolo automatico, avventa aguzzando più che mai la penna
così fatte parole: “ Qui vero Galileo primas hic deferre conantur, si ten
tasse eum non vero perfecisse inventum dicant, illius magis quam meae
laudi detrahere videntur, quippe qui rem eamdem, meliori quam ille eventu
investigaverim. Cum autem vel ab ipso Galileo vel a filio eius, quod nuper
voluit vir quidam eruditus, ad exitum perductum fuisse contendent, horo
logiaque eiusmodi re ipsa exhibita, nescio quomodo sibi creditum iri spe
rent, cum vix verisimile sit adeo utile inventum ignoratum manere potuisse
annis totis octo, donec a me in lucem ederetur ” (Op. Var. ibi, pag. 32).
Chi sia quel vir quidam eruditus lo dice espressamente in una lettera
al principe Leopoldo: dice che egli era lo scrittore degli Esperimenti del
l'Accademia fiorentina (Fabbroni, Lett. I, 223). Nel Libro de'Saggi di Na
turali esperienze, infatti, là dove si descrivono alcuni strumenti adoperati
per misuratori del tempo, si legge: “ Pertanto in quelle esperienze che ri
chiedono squisitezza maggiore, e che sono di sì lunga osservazione, che le
minime disuguaglianze di tali vibrazioni dopo un gran numero arrivano a
farsi sensibili, fu stimato bene applicare il pendolo all'orivolo, sull'andar di
quello che prima di ogni altro immaginò il Galileo, e che dell'anno 1649
messe in pratica Vincenzio Galilei suo figliolo ” (Firenze, 1841, pag. 21, 22).
al principe Leopoldo: dice che egli era lo scrittore degli Esperimenti del
l'Accademia fiorentina (Fabbroni, Lett. I, 223). Nel Libro de'Saggi di Na
turali esperienze, infatti, là dove si descrivono alcuni strumenti adoperati
per misuratori del tempo, si legge: “ Pertanto in quelle esperienze che ri
chiedono squisitezza maggiore, e che sono di sì lunga osservazione, che le
minime disuguaglianze di tali vibrazioni dopo un gran numero arrivano a
farsi sensibili, fu stimato bene applicare il pendolo all'orivolo, sull'andar di
quello che prima di ogni altro immaginò il Galileo, e che dell'anno 1649
messe in pratica Vincenzio Galilei suo figliolo ” (Firenze, 1841, pag. 21, 22).
Ma queste cose erano state pubblicamente scritte infino dal 1666, e
nonostante quello sdegno par che sia suscitato nell'animo dell'Hugenio da
causa recente, venendo a rinfocolar la fiamma accesavi già dall'Autor della
Storia del ritrovamento del pendolo, e da 14 anni rimasta sopita. Che sia
stato quel risentimento suscitato di fresco, lo dice abbastanza chiaro qnel
nuper, per cui parrebbe che da poco tempo avesse l'Huyghens letto nel
libro de'Saggi della nostra Accademia. E anzi questo dubbio si riduce a
certezza, rileggendo la sopra citata lettera fra le pubblicate dal Fabbroni, in
cui, il dì 22 Maggio 1673, l'Huyghens stesso manda a ringraziare il Prin
cipe del Libro degli Esperimenti donatogli insieme con gli opuscoli di Fran
cesco Redi.
nonostante quello sdegno par che sia suscitato nell'animo dell'Hugenio da
causa recente, venendo a rinfocolar la fiamma accesavi già dall'Autor della
Storia del ritrovamento del pendolo, e da 14 anni rimasta sopita. Che sia
stato quel risentimento suscitato di fresco, lo dice abbastanza chiaro qnel
nuper, per cui parrebbe che da poco tempo avesse l'Huyghens letto nel
libro de'Saggi della nostra Accademia. E anzi questo dubbio si riduce a
certezza, rileggendo la sopra citata lettera fra le pubblicate dal Fabbroni, in
cui, il dì 22 Maggio 1673, l'Huyghens stesso manda a ringraziare il Prin
cipe del Libro degli Esperimenti donatogli insieme con gli opuscoli di Fran
cesco Redi.