1osservatore, ma un filosofante delle proprietà naturali dell'erbe.
Ecco infatti una nota dai Manoscritti, nella quale apparisce che ve
ramente Leonardo attese a quell'ordine simmetrico e vario, nelle
varie specie di piante, che le foglie tengono nel disporsi intorno
all'asse del ramo, e che i moderni appellano col nome di fillotassi.
“ Tale è il nascimento, egli dice, delle ramificazioni delle piante
sopra i lor rami principali, qual è quello del nascimento delle fo
glie sopra i ramicoli del medesimo anno di esse foglie, le quali
foglie hanno quattro modi di procedere l'una più alta che l'altra.
Il primo più universale è che sempre la sesta di sopra nasce sopra
la sesta di sotto: e il secondo è che le due terze di sopra son
sempre le due terze di sotto; e il terzo modo è che la terza di
sopra è sopra la terza di sotto. ” (Richter, Londra, 1883, T.I, pag. 211).
Ecco infatti una nota dai Manoscritti, nella quale apparisce che ve
ramente Leonardo attese a quell'ordine simmetrico e vario, nelle
varie specie di piante, che le foglie tengono nel disporsi intorno
all'asse del ramo, e che i moderni appellano col nome di fillotassi.
“ Tale è il nascimento, egli dice, delle ramificazioni delle piante
sopra i lor rami principali, qual è quello del nascimento delle fo
glie sopra i ramicoli del medesimo anno di esse foglie, le quali
foglie hanno quattro modi di procedere l'una più alta che l'altra.
Il primo più universale è che sempre la sesta di sopra nasce sopra
la sesta di sotto: e il secondo è che le due terze di sopra son
sempre le due terze di sotto; e il terzo modo è che la terza di
sopra è sopra la terza di sotto. ” (Richter, Londra, 1883, T.I, pag. 211).
Che se di qui non trasparisce altro più che il semplice osser
vatore, la seguente nota ci rivela il filosofo: “ Sempre la foglia
volge il suo diritto inverso il cielo acciò possa meglio ricevere con
tutta la sua superficie la rugiada che con lento moto discende dal
l'aria, e tali foglie sono in modo compartite sopra le loro piante,
che l'una occupa l'altra il men che sia possibile, coll'interzarsi
l'una sopra dell'altra, come si vede fare all'edera che copre li
muri; e tale intrecciamento serve a due cose: cioè al lasciare l'in
tervallo che l'aria e il sole possa penetrare in fra loro e che le
goccie che caggiono dalla prima foglia possan cadere sopra la quarta
e la sesta degli altri alberi. ” (ivi, pag. 214).
vatore, la seguente nota ci rivela il filosofo: “ Sempre la foglia
volge il suo diritto inverso il cielo acciò possa meglio ricevere con
tutta la sua superficie la rugiada che con lento moto discende dal
l'aria, e tali foglie sono in modo compartite sopra le loro piante,
che l'una occupa l'altra il men che sia possibile, coll'interzarsi
l'una sopra dell'altra, come si vede fare all'edera che copre li
muri; e tale intrecciamento serve a due cose: cioè al lasciare l'in
tervallo che l'aria e il sole possa penetrare in fra loro e che le
goccie che caggiono dalla prima foglia possan cadere sopra la quarta
e la sesta degli altri alberi. ” (ivi, pag. 214).
L'osservazione, che portò Leonardo sulla realtà dei modelli,
per ritrarre al vivo la carne degli uomini, gli servì d'occasione a
coltivar lo studio di quell'altra fra le scienze naturali, che è l'Ana
tomia. Quali aiuti gli venissero intorno a ciò da Marcantonio Della
Torre non è facile definire, ma forse la perizia del sezionare di
questo, era compiuta dalla sagacia delle osservazioni e delle inda
gini dell'altro. Nel dipingere un occhio s'accorge Leonardo di un
fatto assai curioso; di un fatto, che Galileo scommette non esser
vene due fra mille che l'abbiano osservato (Alb. I, 394) e par che
voglia insinuar collo stesso silenzio che l'osservazione è sua, ben
chè il Porta l'avesse descritta nella Diottrica e l'Acquapendente
avesse pubblicato com'occorresse al Sarpi di farla negli occhi dei
gatti e poi degli uomini. Ma più di un secolo prima del Porta e
del Sarpi avea il nostro pittore da Vinci osservato il fenomeno, e
v'avea filosofato attorno con assai retto giudizio. Hanno inteso i
lettori che il fenomeno di cui si tratta è il dilatarsi e il restrin-
per ritrarre al vivo la carne degli uomini, gli servì d'occasione a
coltivar lo studio di quell'altra fra le scienze naturali, che è l'Ana
tomia. Quali aiuti gli venissero intorno a ciò da Marcantonio Della
Torre non è facile definire, ma forse la perizia del sezionare di
questo, era compiuta dalla sagacia delle osservazioni e delle inda
gini dell'altro. Nel dipingere un occhio s'accorge Leonardo di un
fatto assai curioso; di un fatto, che Galileo scommette non esser
vene due fra mille che l'abbiano osservato (Alb. I, 394) e par che
voglia insinuar collo stesso silenzio che l'osservazione è sua, ben
chè il Porta l'avesse descritta nella Diottrica e l'Acquapendente
avesse pubblicato com'occorresse al Sarpi di farla negli occhi dei
gatti e poi degli uomini. Ma più di un secolo prima del Porta e
del Sarpi avea il nostro pittore da Vinci osservato il fenomeno, e
v'avea filosofato attorno con assai retto giudizio. Hanno inteso i
lettori che il fenomeno di cui si tratta è il dilatarsi e il restrin-