Chi, da queste informi carte manoscritte, passa a legger quelle nitide
pagine 18 e 19 del primo Dialogo delle Due Nuove Scienze, nel Tomo XIII
dell'edizione curata dall'Albèri, non può non ripensar con sorpresa come i
fecondi concetti sulla natura del vacuo, ivi espressi alcuni anni dopo da Ga
lileo, si riscontrino mirabilmente con quelli dell'Aggiunti; e come l'espe
rimento là descritto dal Discepolo aprisse la via all'altro importantissimo
esperimento, con cui quà il Maestro tentò di misurar la forza del vacuo
stesso. Si può con facilità credere che que'concetti gli avesse Galileo inspi
rati nell'Aggiunti, nel privato insegnamento, prima di pubblicarli solenne
mente ne'Dialoghi, ma se i concetti dello stesso Aggiunti non si vuole am
mettere che fossero originali per rispetto al principio scenziale, non si potrà
però negare che non fossero originali per rispetto alle applicazioni, ch'ei ne
fece ad alcuni fatti fisici; applicazioni, che avrebbero forse potuto aggiun
gere splendore agli stessi Dialoghi galileiani.
pagine 18 e 19 del primo Dialogo delle Due Nuove Scienze, nel Tomo XIII
dell'edizione curata dall'Albèri, non può non ripensar con sorpresa come i
fecondi concetti sulla natura del vacuo, ivi espressi alcuni anni dopo da Ga
lileo, si riscontrino mirabilmente con quelli dell'Aggiunti; e come l'espe
rimento là descritto dal Discepolo aprisse la via all'altro importantissimo
esperimento, con cui quà il Maestro tentò di misurar la forza del vacuo
stesso. Si può con facilità credere che que'concetti gli avesse Galileo inspi
rati nell'Aggiunti, nel privato insegnamento, prima di pubblicarli solenne
mente ne'Dialoghi, ma se i concetti dello stesso Aggiunti non si vuole am
mettere che fossero originali per rispetto al principio scenziale, non si potrà
però negare che non fossero originali per rispetto alle applicazioni, ch'ei ne
fece ad alcuni fatti fisici; applicazioni, che avrebbero forse potuto aggiun
gere splendore agli stessi Dialoghi galileiani.
La prima e principale di quelle applicazioni è diretta dal nostro Autore
a spiegar gli effetti di elasticità e di trazione de'corpi: “ Hinc igitur facile
intelligemus cur nonnulla corpora vi quadam extendamus, quae postmodum
extensa, si vim extendentem adimas, remittuntur. Si enim animo concipia
mus cellulas quasdam corpori quod extenditur esse aere aut alio dissipabili
corpore oppletas, atque has in ipsa protractione dilatari atque ampliari, et
interstitia, dum dilatantur, nullo alio subeunte corpore repleri; necessario
idem fiet atque eveniet quod in tractione manubrii syphonis: vis enim erit
adhibenda ut corpus illud extendatur, et cum de contractione remiseris, corda
vel corpus extensum contrahetur, et ad pristinum statum redigetur ” (ibi).
a spiegar gli effetti di elasticità e di trazione de'corpi: “ Hinc igitur facile
intelligemus cur nonnulla corpora vi quadam extendamus, quae postmodum
extensa, si vim extendentem adimas, remittuntur. Si enim animo concipia
mus cellulas quasdam corpori quod extenditur esse aere aut alio dissipabili
corpore oppletas, atque has in ipsa protractione dilatari atque ampliari, et
interstitia, dum dilatantur, nullo alio subeunte corpore repleri; necessario
idem fiet atque eveniet quod in tractione manubrii syphonis: vis enim erit
adhibenda ut corpus illud extendatur, et cum de contractione remiseris, corda
vel corpus extensum contrahetur, et ad pristinum statum redigetur ” (ibi).
L'altra applicazione, che fa l'Aggiunti dello sperimento dello stantuffo
dentro un corpo di tromba col fondo chiuso, è quella del calore, che dila
tando l'aria o altro corpo dissipabile, come quello che i moderni chiaman o
etere annidato dentro i pori de'fili metallici, fa sì che questi si vadano allun
gando, per cui le corde degli strumenti si sentono mutar suono, al variar
temperatura, nelle varie stagioni: “ Consimiliter, quia aer calori et frigori
rarior et densior, inde fit ut cordae nunc laxiores, nunc contractiores sint,
et musica organa .... possint amittere concentum ” (ibi).
dentro un corpo di tromba col fondo chiuso, è quella del calore, che dila
tando l'aria o altro corpo dissipabile, come quello che i moderni chiaman o
etere annidato dentro i pori de'fili metallici, fa sì che questi si vadano allun
gando, per cui le corde degli strumenti si sentono mutar suono, al variar
temperatura, nelle varie stagioni: “ Consimiliter, quia aer calori et frigori
rarior et densior, inde fit ut cordae nunc laxiores, nunc contractiores sint,
et musica organa .... possint amittere concentum ” (ibi).
Ecco l'Aggiunti, che prima del Noël, del Pecquet, del Sinclaro, e di
tutti i fisici di que'tempi, professa l'azion diretta esercitata dal calore sul
l'aria, piuttostochè sulla stessa sostanza de'corpi liquidi e solidi. Ma come
poteva la forza espansiva dell'aria operar così validi effetti? Il dubbio non
turbava allora il sereno di quelli ingegni, perchè forse non avvevano atteso
con la debita diligenza a quegli effetti, e l'Aggiunti stesso, che fu de'primi
a sperimentare gli effetti della dilatabilità lineare de'corpi solidi, non par
che avesse presentito quella prepotente incommensurabile forza, con cui i
solidi si dilatano al calore per tutti i versi, Quel primo padre e Maestro della
Fisica Nuova, che fu Giovan Batista Benedetti, aveva sagacemente specu
lato intorno alla forza del calore in frangere le cucurbite mediche o altri
simili vasi: “ Dum aliquod corpus calefit dilatatur et per consequens cir-
tutti i fisici di que'tempi, professa l'azion diretta esercitata dal calore sul
l'aria, piuttostochè sulla stessa sostanza de'corpi liquidi e solidi. Ma come
poteva la forza espansiva dell'aria operar così validi effetti? Il dubbio non
turbava allora il sereno di quelli ingegni, perchè forse non avvevano atteso
con la debita diligenza a quegli effetti, e l'Aggiunti stesso, che fu de'primi
a sperimentare gli effetti della dilatabilità lineare de'corpi solidi, non par
che avesse presentito quella prepotente incommensurabile forza, con cui i
solidi si dilatano al calore per tutti i versi, Quel primo padre e Maestro della
Fisica Nuova, che fu Giovan Batista Benedetti, aveva sagacemente specu
lato intorno alla forza del calore in frangere le cucurbite mediche o altri
simili vasi: “ Dum aliquod corpus calefit dilatatur et per consequens cir-